La quotazione del dollaro ha accelerato al ribasso toccando i più bassi livelli da un mese. Il Dollar Index è calato dell’1,3% a 101,30 punti. Si tratta del più forte calo giornaliero da circa sei mesi. Appena due giorni fa, l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute aveva toccato un nuovo massimo da 14 anni a 103,82 punti.
Il dollaro si trova sotto una forte pressione da ieri sera. La Fed ha indicato, nelle minute relative alla riunione del suo comitato esecutivo di dicembre, che sussiste una “considerevole incertezza” sul possibile impatto della nuova amministrazione del presidente eletto Donald Trump sull’economia statunitense. Questa indicazione ha sorpreso i mercati che si erano attesi un tono decisamente più aggressivo.
Le vendite sul dollaro si sono oggi intensificate dopo che ADP ha comunicato che i nuovi occupati sono aumentati negli Stati Uniti a dicembre di sole 153.000 unità, contro le 215.000 di novembre e le 170.000 attese dagli economisti. Gli investitori scommettono ora che anche dal rapporto sull’occupazione, che sarà rilasciato domani, emergerà un rallentamento del mercato americano del lavoro.
A contribuire al declino del dollaro è anche l’eccezionale rimbalzo dello yuan. Sul mercato offshore la valuta cinese ha registrato rispetto al biglietto verde il più forte aumento giornaliero da un anno, raggiungendo i massimi livelli da metà novembre. Pechino ha incrementato le sue misure volte a supportare lo yuan. Secondo alcuni operatori il governo cinese vorrebbe avere una moneta più salda prima dell’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca.
Il dollaro si indebolisce anche rispetto alle valute degli altri Paesi emergenti. Il peso messicano è salito dello 0,5% dopo che la Banca centrale del Messico è intervenuta per la prima volta dall’elezione di Donald Trump per sostenere la moneta del Paese.
Per quanto riguarda le principali valute mondiali, il cambio euro-dollaro, che martedì aveva toccato un minimo da 14 anni a 1,0340, sale attualmente dell’1% a 1,0595. Si tratta del più alto livello dal 30 dicembre. Nel corso della seduta la moneta unica ha toccato un massimo a 1,0615 dollari.
Il dollaro è sceso fino a 115,22 yen, registrando rispetto alla valuta giapponese il più forte calo giornaliero da più di cinque mesi. Martedì il biglietto verde era salito fino a 118,60 yen, nei pressi dei massimi da 11 mesi di 118,66 yen toccati il 15 dicembre.
Rispetto al franco svizzero, il dollaro scende al momento sul forex dell’1% a 1,0106. Si tratta dei minimi dal 30 dicembre. La sterlina guadagna al momento lo 0,8% a 1,2423 dollari.
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