La quotazione dell’oro salirà nel 2017? L’analisi di RBC

RBC Capital Markets si attende che l’oro quoterà in media nel 2017 a 1.245 dollari l’oncia e nel 2018 a 1.303 dollari l’oncia. La banca d’affari canadese vede una ripresa del metallo giallo dopo il forte declino dei prezzi avvenuto dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

“Il tonfo dell’oro dopo le elezioni ci ha dato una chiara base da cui cominciare l’anno”, si legge in una nota pubblicata venerdì. “Ciò dà la possibilità ai catalizzatori stagionali di infondere nuova vita al metallo giallo mentre attraversiamo i primi due mesi dell’anno”.

Gli analisti indicano di avere una posizione “cautamente costruttiva” per il 2017. “Da questa nuova base, abbiamo ridefinito le nostre previsioni trimestrali con una traiettoria per lo più ascendente per considerare il più chiaro punto di partenza. Comunque, anche con questa modifica nella traiettoria, le nostre previsioni medie annue sono cambiate solo marginalmente e sono ora a 1.245 dollari l’oncia, contro i 1.241 dollari l’oncia previsti precedentemente”.

Secondo RBC una parziale ripresa della domanda dei gioiellieri, i più elevati acquisti di lingotti e monete e un lieve aumento delle riserve di oro delle banche centrali dovrebbero compensare i più deboli afflussi negli ETP e un’ulteriore flessione della domanda nei settori industriale e dentale.

Tuttavia, afferma RBC, una serie di fattori terranno a freno la quotazione dell’oro. “Il dollaro rimarrà probabilmente forte, la Fed alzerà i tassi ulteriormente ed i titoli azionari statunitensi dovrebbero mostrare almeno una buona tenuta”, si legge nella nota. “Anche se uno di questi fattori dovesse rivelarsi più debole delle aspettative del mercato, rimarranno venti contrari per l’oro, limitando l’entità del potenziale rally dagli attuali livelli”.

Tra i rischi rialzisti per le sue previsioni, RBC cita i fattori determinati dalla politica e le incertezze economiche, come l’impatto degli stimoli dell’amministrazione di Donald Trump, i cambiamenti nella politica di sicurezza e nelle relazioni internazionali degli Stati Uniti e la possibilità di guerre commerciali.

Per quanto riguarda i rischi ribassisti, RBC osserva che se i mercati azionari dei Paesi sviluppati dovessero registrare una performance migliore delle aspettative dei tori, allora “l’oro sarebbe probabilmente esposto ad un’ulteriore debolezza, sia direttamente che indirettamente”.

Il prezzo dell’oro ha iniziato intanto positivamente il nuovo anno. Il future al Comex ha chiuso ieri a 1.173,40 dollari l’oncia, in rialzo dell’1,8% rispetto all’ultima settimana del 2016. Anche gli altri metalli preziosi hanno brillato. L’argento si è apprezzato del 3,3%, il palladio dell’11% e il platino del 2,7%.

L’aumento del valore dei metalli preziosi ha messo le ali ai titoli dei produttori di oro e argento. L’indice settoriale Philadelphia Gold and Silver è salito la scorsa settimana dell’8,2%.

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