Il declino della produzione statunitense di petrolio, iniziato con il calo dei prezzi del greggio alla metà del 2014, è terminato. È quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile dell’EIA (Energy Information Administration).
Si tratta di una buona notizia per i produttori americani da scisti che negli ultimi anni hanno dovuto ridurre significativamente i loro investimenti e licenziare migliaia di lavoratori dopo che la quotazione dell’oro nero è precipitata fino a sotto 30 dollari al barile.
L’EIA, che è un’unità del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, prevede la produzione di petrolio crescerà nel 2017 di 110.000 barili a 9 barili al giorno. Nel rapporto dello scorso mese l’EIA aveva ancora previsto un calo di 80.000 barili al giorno. La stima per il 2016 è stata rivista al rialzo di 40.000 barili al giorno a 8,89 milioni di barili al giorno. Nel 2015 gli Stati Uniti avevano prodotto 9,42 milioni di barili al giorno.
Per il 2018 l’EIA si attende un aumento della produzione statunitense di petrolio di 300.000 barili al giorno a 9,3 milioni di barili al giorno.
“Il declino della produzione di greggio che iniziò quasi due anni fa è probabilmente terminato, dopo che i più elevati prezzi del petrolio e i miglioramenti nell’efficienza di perforazione hanno dato una spinta all’attività produttiva”, si legge in una nota dell’EIA.
Gli esperti hanno alzato anche le loro stime sulla crescita della domanda negli Stati Uniti per il 2017 da 240.000 barili al giorno a 260.000 barili al giorno. Nel 2018 la domanda statunitense di petrolio è stimata salire di 370.000 barili al giorno a 20,22 milioni di barili al giorno.
L’EIA è diventata infine più ottimista anche sulle prospettive dei prezzi. La stima sul prezzo medio del WTI nel 2017 è stata alzata da 50,66 dollari a 52,50 dollari al barile. Per il 2018 l’EIA prevede che il WTI quoterà in media a 55,18 dollari al barile. La stima sul prezzo medio del Brent nel 2017 è stata rivista da 51,66 dollari al barile a 53,50 dollari al barile. Per il 2018 l’EIA prevede che il Brent quoterà in media a 56,18 dollari al barile.
Il future sul WTI con scadenza febbraio ha perso oggi al NYMEX lo 0,9% a 51,50 dollari al barile. Si tratta del più basso livello da circa un mese. Il future sul Brent con scadenza marzo ha chiuso all’ICE in ribasso dell’1% a 54,39 dollari al barile.
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