La quotazione dell’oro ha ridotto i suoi guadagni dopo che il dollaro è risalito dai minimi giornata, ma ha potuto tuttavia chiudere ai massimi da sei settimane. A sostenere il metallo giallo è stato l’aumento dell’incertezza alla vigilia della conferenza stampa di Donald Trump.
Gli investitori sono ansiosi di conoscere i dettagli dei piani del presidente eletto degli Stati Uniti. Si tratterà della prima conferenza stampa del tycoon newyorkese dal voto dell’8 novembre e l’attesa per l’evento ha contribuito ad aumentare la volatilità del dollaro e sui mercati dei metalli e delle azioni.
Il future sull’oro con scadenza febbraio ha guadagnato al Comex meno dello 0,1% a 1.185,50 dollari l’oncia. Si tratta del più alto livello dallo scorso 29 novembre. Nel corso della seduta il future è salito oltre 1.190 dollari l’oncia.
Il dollaro è salito significativamente durante le scorse settimane e l’oro ha sofferto, sull’aspettativa che gli stimoli fiscali promessi da Trump spingeranno l’economia e l’inflazione. Oggi il Dollar Index è sceso fino a 101,51 punti, prima di rimbalzare oltre 102 punti. Un dollaro più debole rende gli asset che sono quotati nel biglietto verde, come appunto il dollaro, meno cari per chi possiede altre valute. Tra l’oro ed il dollaro sussiste perciò solitamente una relazione inversa.
A sostenere l’oro sono stati anche i dubbi relativi al ritmo del rialzo dei tassi dopo che dagli ultimi interventi degli esponenti della Fed sono arrivate indicazioni contrastanti. Una stretta monetaria è negativa per il metallo prezioso perché spinge il dollaro ed i rendimenti dei Treasury.
In una nota pubblicata oggi Commerzbank ha osservato che gli ultimi dati della CFTC (Commodity Futures Trading Commission) hanno mostrato che gli speculatori hanno ridotto, nella settimana termina il 3 gennaio, le posizioni nette lunghe sull’oro ai più bassi livelli da febbraio. “Il ritiro degli speculatori ha a lungo impedito all’oro di registrare una ripresa, ma i prezzi sono riusciti a continuare la loro ascesa dalla scorsa settimana”, si legge in una nota pubblicata oggi. “Sembra quindi che il vento contrario proveniente da questo gruppo di investitori si sia placato”. Un altro fattore positivo per l’oro citato dalla banca d’affari tedesca è che gli acquisti in Cina stanno crescendo con l’avvicinarsi del Capodanno Lunare, che cade alla fine del mese.
Tra gli altri principali metalli, l’argento ha guadagnato oggi l’1% a $16,85 l’oncia, il platino lo 0,1% a $982,80 l’oncia, il palladio l’1,1% a $765,25 l’oncia e il rame il 2,9% a $2,613 per libra.
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