La quotazione dell’oro ha chiuso oggi in moderato ribasso. Il future sul metallo prezioso con scadenza febbraio ha perso al Comex lo 0,4% a 1.210,80 dollari l’oncia.
La ripresa del dollaro ha fatto scattare oggi qualche presa di beneficio sull’oro. Ieri il future al Comex aveva chiuso a 1.215,60 l’oncia, ovvero ai massimi dallo scorso 17 novembre. Il Dollar Index è risalito oggi fino a 100,43 punti, dai 99,93 punti della precedente chiusura. Un dollaro più forte penalizza il metallo giallo, che è denominato nel biglietto verde, perché lo rende più caro per chi possiede altre valute.
TD Securities ha indicato di restare ottimista sulle prospettive del prezzo dell’oro. “È probabile che il rally del dollaro faccia per un po’ una pausa a causa dei dubbi dei mercati sull’abilità di Donald Trump di spingere la crescita economica”, si legge in una nota del broker. Secondo gli analisti, l’oro dovrebbe beneficiare inoltre dei timori legati alle elevate valutazioni di titoli azionari e dei rischi politici in Europa. “Ciò suggerisce l’aumento delle posizioni speculative e prezzi più alti, con 1.225 dollari l’oncia ben a portata di mano in un futuro non troppo distante”.
Altri analisti hanno invece espresso prudenza per il breve termine, visto che la domanda fisica da parte della Cina dovrebbe rallentare con l’inizio delle festività del Capodanno Lunare.
La Banca Mondiale si attende da parte sua che il prezzo dell’oro scenderà nell’intero 2017 dell’8% per quotare in media a 1.150 dollari l’oncia. In una nota pubblica oggi l’organizzazione con sede a Washington ha osservato di ritenere che sul metallo prezioso peserà quest’anno la debole domanda da investimenti.
Tra gli altri principali metalli, l’argento è rimasto oggi sostanzialmente stabile a $17,18 l’oncia, il platino ha guadagnato il 2,9% a $1.007,80 l’oncia, il palladio il 3,2% a $795,85 l’oncia e il rame il 2,3% a $2,709 per libra.
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