La quotazione dell’oro ha chiuso oggi in netto rialzo. Il future sul metallo giallo con scadenza aprile ha chiuso al Comex in rialzo dello 0,9% a 1.219,40 dollari l’oncia.
L’oro ha beneficiato del forte calo del dollaro e del declino dei rendimenti dei Treasury. La Fed ha deluso ieri gli investitori non fornendo nuovi indizi sulle sue prossime mosse. L’istituto guidato da Janet Yellen ha ribadito che la crescita economica prosegue ad un ritmo moderato e che la stretta monetaria sarà graduale. Il mercato si era atteso un tono più da “falco”, con una possibile indicazione su un rialzo dei tassi a marzo.
Di conseguenza il dollaro ha accelerato oggi al ribasso. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, è precipitato fino a 99,23 punti, dai 99,75 punti della chiusura di ieri. Si tratta del più basso livello da 12 settimane. Un dollaro più debole è un fattore positivo per l’oro, che è legato alla valuta statunitense, perché lo rende meno caro per chi possiede altre divise.
Il calo della speculazione su un nuovo rialzo dei tassi, ha inoltre fatto scendere i rendimenti dei Treasury. Il rendimento del decennale degli Stati Uniti è sceso al 2,43%, dal 2,47% di ieri. Visto che l’oro non paga interessi, una discesa dei rendimenti lo rende più appetibile per gli investitori.
A sostenere la quotazione dell’oro, il bene rifugio per eccellenza, sono stati anche i persistenti timori legati al corso di Donald Trump. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa Associated Press, il nuovo presidente avrebbe minacciato il suo collega messicano Enrique Pena Nieto di inviare le truppe americane se il suo governo non fermerà quelli che ha definito i “bad hombres”. Il Washington Post riporta da parte sua che Trump ha litigato al telefono con il premier australiano Malcolm Turnbull, perché questo ha chiesto alla Casa Bianca di rispettare l’accordo secondo cui gli Stati Uniti dovrebbero accogliere 1.250 rifugiati che si trovano al momento nelle carceri australiane.
Tra gli altri principali metalli, l’argento ha perso oggi lo 0,1% a $17,43 l’oncia, il palladio lo 0,5% a $759,05 l’oncia, il rame l’1% a $2,686 per libra e il platino lo 0,1% a $999,60 l’oncia.
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