Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi in moderato rialzo. Il future sul Brent con scadenza aprile ha guadagnato all’ICE lo 0,6% a 56,81 dollari al barile. Il future sul WTI con scadenza marzo è salito al NYMEX dello 0,5% a 53,83 dollari al barile. Durante l’intera settimana il Brent e il WTI hanno guadagnato rispettivamente il 2% e l’1,2%.
Il Dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato nuove sanzioni contro l’Iran in seguito al recente test missilistico di Teheran. I prezzi del petrolio hanno registrato un balzo alla notizia per poi ripiegare. Dai comunicati del governo statunitense è emerso che le nuove sanzioni non avranno alcun impatto sul Piano d’azione congiunto globale, l’accordo sul nucleare iraniano, che ha condotto alla revoca delle restrizioni contro le esportazioni di greggio dell’Iran. Il pugno duro di Donald Trump contro Teheran potrebbe d’altra parte rappresentare solo l’inizio di nuove tensioni a livello geopolitico. La conseguenza potrebbe essere una maggiore volatilità delle quotazioni dell’oro nero.
A sostenere il prezzo del petrolio sono stati anche i dati sulla produzione della Russia. Il ministero dell’Energia ha comunicato a Mosca che il Paese ha prodotto a gennaio circa 100.000 barili di greggio e condensati in meno rispetto a dicembre. Il rapporto ha incrementato l’aspettativa che i grandi produttori implementeranno l’accordo volto a ridurre la produzione di complessivi 1,8 milioni di barili al giorno. Citigroup ha indicato che se il patto stretto tra i Paesi OPEC e non OPEC sarà pienamente implementato allora il mercato petrolifero potrebbe registrare un deficit di 900.000 barili al giorno entro il terzo trimestre.
Tuttavia la crescente attività nell’industria petrolifera statunitense continua a minacciare gli sforzi dell’OPEC volti a rimuovere l’eccesso di offerta di greggio. La quotazione del petrolio ha ridotto oggi i guadagni dopo che Baker Hughes (US0572241075) ha comunicato che il numero di trivelle attive per estrarre greggio è aumentato negli Stati Uniti questa settimana di altre 17 unità a 583 unità, ovvero ai massimi livelli dall’ottobre del 2015. Si è trattato del tredicesimo aumento nelle ultime quattordici settimane. Dai minimi da sette anni toccati lo scorso maggio, le trivelle sono aumentate in 32 delle ultime 36 settimane per complessive 267 unità.
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