La quotazione dell’oro ha chiuso oggi in salita. Il future sul metallo giallo con scadenza aprile ha guadagnato al Comex lo 0,7% a 1.241,50 dollari l’oncia. Si tratta del più alto livello dallo scorso 10 novembre.
Il prezzo dell’oro è stato sostenuto da diversi fattori: dopo il rally delle scorse sedute Wall Street ha frenato, i rendimenti dei Treasury sono scesi ed il dollaro si è indebolito. Tuttavia gli operatori hanno osservato che la tendenza positiva del metallo giallo potrebbe essere di breve durata, visto che il mercato azionario statunitense resta nei pressi dei massimi storici sull’aspettativa che l’amministrazione Trump taglierà significativamente le tasse.
Intanto, i dati macroeconomici pubblicati oggi hanno fatto poco per modificare le prospettive dei tassi. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono aumentate leggermente e restano su livelli molto bassi. Il Philadelphia Fed, un indicatore del settore manifatturiero statunitense, è balzato a febbraio ai massimi dal 1984. Le costruzioni di nuove case, infine, sono calate meno a gennaio delle attese degli economisti.
I rendimenti dei Treasury hanno fatto una pausa dopo i rialzi registrati a seguito dei toni relativamente da “falco” utilizzati questa settimana da Janet Yellen nelle sue audizioni al Senato e alla Camera. Lo yield del decennale degli Stati Uniti è sceso oggi fino al 2,44%, dal 2,49% della chiusura di ieri. Visto che l’oro non paga alcun interesse, un calo dei rendimenti lo rende più attrattivo presso gli investitori.
Dopo essere salito ieri ai massimi da quattro settimane il Dollar Index è sceso oggi di circa lo 0,6%. Un dollaro più debole è un fattore positivo per l’oro, che è denominato nel biglietto verde, perché lo rende meno caro per chi possiede altre divise.
Anche l’argento ha chiuso oggi ai massimi dal 10 novembre. Il future con scadenza marzo ha guadagnato lo 0,6% a 18,07 dollari l’oncia.
L’aumento dei prezzi dei metalli ha preziosi ha spinto i produttori di oro e argento. L’indice settoriale Philadelphia Gold & Silver ha guadagnato l’1,1%, contro il -0,1% registrato dall’S&P 500. Tra i singoli titoli Barrick Gold (ABX) ha guadagnato il 6,1%, Goldcorp (GG) il 6,1% e Silver Standard Resources (SSRI) il 2%.
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