La quotazione del dollaro sale oggi significativamente. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, guadagna attualmente lo 0,5% a 101,85 punti. Si tratta del più alto livello da sette settimane.
L’attesissimo discorso di Donald Trump al Congresso ha contenuto pochi dettagli ma i toni sono stati chiaramente pro-crescita. Il nuovo presidente ha detto che proporrà un piano di investimenti in infrastrutture da $1.000 miliardi e promesso un “taglio epocale delle tasse”.
Ma a spingere il dollaro sono soprattutto le indicazioni da “falco” arrivate ieri da alcuni membri della Federal Reserve. William Dudley, il presidente della Fed di New York e uno dei banchieri centrali più influenti, ha dichiarato che le condizioni per una stretta monetaria sono diventate “molto più persuasive”. John Williams, il presidente della Fed di San Francisco, ha da parte sua detto di non vedere “alcuna necessità di rinviare” il rialzo dei tassi.
I futures sui Fed Funds implicano ora quasi il 70% di probabilità di un intervento nella riunione di questo mese, contro poco più del 30% nella giornata di ieri.
Secondo Goldman Sachs le parole dei membri della Fed segnalerebbero che l’istituto guidato da Janet Yellen sta seriamente considerando un rialzo dei tassi a marzo. La banca d’affari ha alzato le sue stime su questa possibilità al 60%, ma tagliato contemporaneamente quelle per maggio al 10% e quelle per giugno al 25%.
Guardando alle singole valute, il dollaro sale attualmente sul forex rispetto allo yen dello 0,9% a 113,80. Il cambio euro-dollaro scende dello 0,5% a 1,0524. La sterlina perde lo 0,6% a 1,2308 dollari.
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