Come atteso dai mercati finanziari, il FOMC (Federal Open Market Committee), il comitato esecutivo della Federal Reserve, ha deciso oggi di alzare i suoi tassi d’interesse di 0,25 punti base, in un range compreso tra lo 0,75% e l’1%. La decisione è stata presa con nove voti a favore e uno contro. Nel dicembre dello scorso anno l’istituto guidato da Janet Yellen aveva alzato i Fed Funds, sempre di 0,25 punti base, per la prima volta dalla fine del 2015.
Il “dot plot”, il grafico che rappresenta le previsioni dei singoli membri della Fed, indica tre rialzi dei tassi nel 2017, tre nel 2018 e tre nel 2019. È rimasto quindi tutto invariato rispetto alle previsioni di dicembre. Una parte del mercato si era attesa che la Fed potesse divenire più aggressiva con la normalizzazione della politica monetaria dopo che i recenti dati macroeconomici hanno segnalato un’accelerazione della crescita economica e dell’inflazione.
Il “dot plot” mostra maggiore unità tra i banchieri centrali. Nove dei 17 membri della Fed si attendono per quest’anno tre rialzi dei tassi, contro i sei di dicembre.
La Fed indica di attendersi, con graduali aggiustamenti della politica monetaria, che l’attività economica espanderà ad un ritmo moderato, che le condizioni del mercato del lavoro si rafforzeranno ancora un po’ e che l’inflazione si stabilizzerà attorno al 2% nel medio termine.
Le previsioni sul PIL degli Stati Uniti nel 2018 sono state riviste leggermente al rialzo da +2,0% a +2,1%. Per il 2017 e il 2019 la Fed continua ad attendersi una crescita rispettivamente del 2,1% e dell’1,9%. Le previsioni sull’inflazione sono state confermate per il 2017 a +1,9%, per il 2018 a +2,0% e per il 2019 a +2,0%.
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