Negli Stati Uniti sono complessivamente positive le indicazioni che arrivano dai settori produttivi, con le prime indagini di fiducia in aumento a marzo e segnali incoraggianti per gli investimenti. La stima preliminare per gli ordini di beni durevoli nel corso del mese di febbraio ha segnato un aumento dell’1,7 per cento su base mensile, oltre le attese degli analisti che erano ferme all’1,4 per cento.
Ad ogni modo, anche cumulando una modesta correzione rispetto al +2,3 per cento su mese del periodo di gennaio, la statistica può contare su una revisione al rialzo del precedente, che consolida il recupero rispetto alle contrazioni di fine 2016. Meno brillante appare invece essere la dinamica dell’indice core, con gli ordini al netto dei trasporti che crescono di 0,4 punti percentuali mese su mese a febbraio, dopo il +0,2 per cento su base mensile di gennaio. Sull’indice ha pesato non tanto il settore auto, che è comunque in contrazione dello 0,8 per cento, quanto soprattutto il forte rialzo dei prodotti per l’aeronautica civile, in crescita del 47,6 per cento mese su mese. I dati complessivamente risultano positivi e danno indicazioni di accelerazione degli investimenti non residenziali nel quarto trimestre.
Sono invece più contrastanti i dati che giungono dal mercato immobiliare, come peraltro vi avevamo anticipato. Nel corso del mese di febbraio si è infatti registrata un’accelerazione superiore alle attese (per livelli che sono ai massimi dal 2011) per le vendite di case nuove e una contrazione piuttosto ampia (-3,7 per cento su base mensile) per le vendite di case esistenti.
In totale, il mercato sta subendo il condizionamento di una carenza di offerta, di un incremento dei costi di finanziamento e di aumenti dei prezzi delle abitazioni, con la prospettiva di offrire un contributo decrescente al PIL.
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