Giunge oggi a conclusione una interessante settimana finanziaria, culminata con vari discorsi dei membri delle Banche centrali e con l’avvio formale della Brexit. Il “colpo di coda” della settimana è tuttavia altrettanto denso, tanto che abbiamo scelto di suddividere gli appuntamenti macro in due aree (USA e Europa) per poterli affrontare con maggiore specificità.
Cominciamo con gli USA, in cui verranno pubblicati i dati relativi alla spesa personale per il mese di febbraio. Il dato è stimato in aumento di 0,2 punti percentuali su base mensile, trattenuto dai dati deboli sulle delle vendite al dettaglio (+0,1 per cento su base mensile) e dal fatto che i servizi dovrebbero essere rallentati da una domanda debole di utility per via del clima mite. Il dato di gennaio dovrebbe essere rivisto in aumento, sulla base di quelle che sono le indicazioni positive delle revisioni delle vendite al dettaglio (+0,8 per cento su mese, il doppio rispetto alla prima stima, ferma allo 0,4 per cento su mese).
Ancora, il reddito personale è previsto in incremento di 0,3 per cento su mese, con una buona spinta dalle retribuzioni (+0,4 per cento su mese). Il tasso di risparmio dovrebbe risalire a 5,7 per cento contro precedente dato di 5,5 per cento di gennaio. Il deflatore dei consumi dovrebbe aumentare di 0,1 per cento su base mensile e del 2,1 per cento su base annua, mentre la variazione dell’indice core dovrebbe essere di 0,2 punti su base mensile e di 1,8 punti su base annua.
Usciranno inoltre i nuovi dati sulla fiducia dei consumatori, che a marzo è vista stabile sui livelli preliminari, di circa 97,6 punti. Vedremo altresì quali saranno gli aggiornamenti sulle aspettative di inflazione nel breve e nel medio termine.
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