La giornata di ieri si è contraddistinta per la pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC del 14-15 marzo: una pubblicazione che ha diffuso contenuti in linea con le attese, e che è stata in grado di fornire nuove informazioni sulla politica di gestione del bilancio della Federal Reserve. Di fatti, se è pur vero che non vi erano grandi dubbi sulla valutazione positiva dello scenario economico e sul consenso riguardo al rialzo poi approvato in maggio, è anche vero che c’è maggiore incertezza sulla politica di reinvestimento delle cedole.
In tal merito, i verbali ricordano come, secondo l’opinione prevalente all’interno del Consiglio, gli acquisti di titoli sono uno strumento “eccezionale”, da usarsi solo dopo aver esaurito gli spazi di manovra determinati dalla riduzione dei tassi. È inoltre emerso che i membri del Board ritengono che la riduzione del portafoglio titoli debba essere graduale e prevedibile (preparando così il mercato all’evenienza).
Quel che invece non è oggetto di coesione è legato alla tempistica di una simile riduzione, considerato che alcuni membri ritengono che la riduzione del bilancio debba essere basata su una soglia dei tassi (superata la quale scatta il taglio), mentre altri vorrebbero avere una regola più qualitativa.
Dibattiti a parte, quel che è emerso è che la strategia di gestione del bilancio non è ancora giunta a una soluzione finale, e che rimane aperto il dibattito su varie possibilità alternative. Quel che invece è oggetto di coesione è il fatto che i membri ritengono che la comunicazione della Fed debba essere il più trasparente possibile, per poter inviare al mercato dati e dettagli che possano ridurne la volatilità.
Infine, sul fronte dei tassi permane la volontà di seguire una strada di lento e graduale rialzo: lo scenario centrale è ancora per i 2 rialzi entro la fine dell’anno.
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