Il prezzo del petrolio potrebbe essere entrato in una fase molto importante dal punto di vista grafico. Ad esserne convinti sono gli analisti della banca d’affari Usa Goldman Sachs che hanno diramato una nota “rivoluzionaria” sulle prospettive del prezzo del petrolio nel medio-lungo termine. Il report di Goldman Sachs è tutto incentrato sulle previsione della quotazione del petrolio ed ha il merito di fornire una serie di spunti molti particolare che non possono che essere utili per chi fa trading di Cfd sul greggio.
Il termine che abbiamo utilizzato per definire il report di Goldman Sachs, ossia l’aggettivo “rivoluzionario” non è casuale. Le previsioni di GS sull’andamento della quotazione del petrolio, infatti, prospettano uno strappo rispetto a quello che è stato il trend degli ultimi anni. Secondo gli esperti, dopo anni e anni di forti oscillazioni della quotazione del petrolio, il prezzo del greggio sembra ora essere orientato sulla stabilizzazione.
Lo scenario a cui si va incontro è quello che restò prevalente fino al 2003, l’anno spartiacque tra una fase stabilizzatrice e una fase rialzista della quotazione del greggio. Sotto questo punto di vista, quindi, il momento che il prezzo del petrolio potrebbe presto vivere può essere definito come storico.
Ma a cosa è dovuta la possibilità stabilizzazione del prezzo del petrolio? Per rispondere a questa domanda prendiamo sempre come punto di riferimento il report di Goldman Sachs. Secondo gli esperti Usa, infatti, è l’incertezza geopolitica ad aver creato le premesse per un ritorno della stabilità sul mercato del greggio. Dopo l’attacco degli Usa alla Siria, infatti, il rischio che si vada incontro ad un nuovo periodo di tensioni tra Russia e gli Usa di Trump, ha portato ad un aumento della quotazione del petrolio. E’ proprio in questo contesto che Goldman Sachs colloca la possibile stabilizzazione del prezzo del petrolio.
In termini numerici, la stabilizzazione, per Goldman Sachs, si tradurrebbe in un prezzo obiettivo da collocare in area 50 dollari al barile. A partire da tale target sono possibili variazioni contenute nel range tra il 10 e il 20%. Nel complesso l’outlook sul petrolio resta positivo e questa è una vera novità rispetto al recente trend.
Per cercare di capire come posizionarsi, ossia se andare short o long, può essere utile fare riferimento al parallelismo storico indicato da Goldman Sachs. Per gli analisti, infatti, questa situazione ricorda molto da vicino quella di 15 anni fa.
Le indicazioni sulla quotazione del petrolio oggi sembrano dare ragione a Goldman Sachs. Il prezzo del Brent, infatti, è collocato in area 56 dollari al barile (+0,25%) mentre quello del petrolio Wti è in rialzo dello 0,28% a quota 53,55 dollari al barile.
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