I titoli del settore oil mantegono inalterato il loro fascino. Strettamente legati all’andamento della quotazione del petrolio, le azioni di questo comparto offrono sempre importanti occasioni di trading. Grazie al trading di Cfd, in particolare, è possibile investire nelle azioni petrolifere puntando anche sul loro ribasso. Per fare questo è sufficiente aprire una posizione short sul petrolio utilizzando una delle tante piattaforme per il Forex & Cfd Trading oggi presenti sul mercato. Ovviamente non si deve mai dimenticare che le oscillazioni del prezzo del petrolio non sono casuali ma sono invece dovute ad una pluralità di fattori macroeconomici e monetario. Proprio per questo motivo, prima di investire sul petrolio, è bene fare uno studio approfondito di quello che gli analisti chiamano come il contesto generale di fondo.
Dall’andamento della quotazione del petrolio deriva poi quello che è l’andamento delle azioni petrolifere. E’ vero che può sempre accadere che il prezzo del petrolio aumenti e un titolo legato alla quotazione del greggio registri un andamento opposto ma il più delle volte vale la regola per cui le oscillazioni del prezzo del greggio influenzano l’andamento del titolo oil.
E’ proprio alla luce di tale considerazione che va inqudrata la recente decisione degli analisti di Rbc di riformulare l’elenco dei titoli oil che nelle prossime settimane potrebbero offrire un buon margine di crescita alla luce delle avvenute revisioni al ribasso sul prezzo del petrolio.
Per quanto riguarda le previsioni sul prezzo del petrolio, infatti, gli esperti di Rbc hanno portato la quotazione del Brent nel 2017 da 58 a 57 dollari al barile. Stando alle previsioni della stessa Rbc, inoltre, il prezzo del petrolio vieen visto in calo da 66 a 63 dollari il prossimo anno. Come risulta evidente dalle date del range, è ovvio che abbiamo a che fare con previsioni sulla quotazione petrolio molto lunghe nel tempo e quindi suscettibili di aggiutamenti.
Alla luce di un ipotizzato calo della quotazione del petrolio (perlomeno rispetto alle precedenti stime di prezzo), quali azioni petrolifere conviene comprare. L’elenco di Rbc è molto breve e ingloba appena cinque titoli tra cui l’italiana Eni. Proprio dal Cane a Sei Zampe partiamo:
- Eni: rating outperform e prezzo obiettivo a 18 euro per il colosso italiano che resta il preferito del settore oil secondo Rbc. A partire dall’1 ganneio 2017, la quotazione Eni ha registrato sul Ftse Mib un calo del 3,6%. Eni capitalizza 57 miliardi di dollari e ha un dividend yield del 5,5% nell’esercizio 2017.
- Royal Dutch Shell: rating outperform e target price a 2600 pence per il colosso del settore oil che, a partire dall’1 gennaio, ha registrato un calo delle quotazioni del 10%. Royal Dutch Shell capitalizza 212,6 miliardi di dollari e ha un rendimento del dividendo relativo all’esercizio 2017 del 7,4%.
- Galp: rating outperform e target price a 16 euro per la società portoghese le cui quotazioni dall’inizio del nuovo anno hanno registrato un andamento praticamente invariato. Galp ha una capitalizzazione pari a 12,8 miliardi di dollari e un rendimento della cedola sull’esercizio 2017 pari al 3,5%.
- Total: rating outperform e target price fissato a 53 euro per il colosso francese del settore oil le cui quotazioni sul listino di Parigi hanno segnato dall’inizio dell’anno una flessione del 3%. Total ha una capitalizzazione di Borsa pari a 124,7 miliardi di dollari mentre il rendimento della cedola relativa all’esercizio 2017 è stato del 5,3%.
- ExxonMobil: rating outperform e target price a 96 dollari per il titolo petrolifero le cui quotazioni a partire da gennaio hanno registrato una flessione del 9%. Secondo Rbc, ExxonMobil è, tra i titoli del settore petrolifero presi in esame, quello che presenta le più spiccate caratteristiche difensive. ExxonMobil ha una capitalizzazione pari a 342 miliardi di dollari e un dividend yield sull’esercizio 2017 del 3,7%.
Come è evidente dall’elenco di Rbc, tutti i titoli indicati hanno rating outperform ossia faranno meglio del settore di riferimento. In pole position, però, c’è l’italiana Eni che dovrebbe registrare nei prossimi mesi i movimenti più interessanti in Borsa.
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