Petrolio, cresce l’attesa per le mosse arabe

Nel corso del finire della scorsa settimana, in ambito commodity, abbiamo avuto modo di osservare come si sia materializzato il consolidamento del recupero di tutti i comparti dopo alcune sedute di debolezza.

Su tutte le materie prime, peraltro, sembra catturare una notevole attenzione il trend assunto dal petrolio, che dopo lo storno delle sessioni di metà settimana scorsa, ha vissuto una fase di ripida crescita. Il “merito” di questa spinta sembra essere principalmente ascrivibile al fatto che i membri OPEC, ed in primis l’Arabia Saudita, stanno continuando ad esercitare forti pressioni affinché i tagli alla produzione di greggio vengano estesi oltre giugno e si spingano fino a tutto il 2017.

Appare pertanto chiaro che il focus di questi giorni e delle prossime settimane sarà tutto incentrato sul potenziale allungamento delle intese di una riduzione dell’offerta petrolifera per i mesi che ci separano al 2018. Purtroppo, però, le cose sembrano essere più difficili del previsto: la difficoltà di mettere d’accordo i membri OPEC pare essere solamente il primo scoglio da affrontare per poter arrivare a un migliore consolidamento delle quotazioni del greggio.

Per poter arrivare a ottenere un risultato che sia tangibilmente positivo per il destino delle quotazioni del petrolio bisognerà infatti spingere anche sull’ampliamento dell’accordo all’area extra OPEC, e in particolar modo alla Russia. In tal senso, il fatto che gli impegni di riduzione della produzione petrolifera siano stati largamente disattesi negli scorsi mesi, non giova certamente alla credibilità di un nuovo possibile accordo.

Infine, bisogna rammentare come a frenare l’ottimismo sul possibile nuovo accordo che prolungherà i tagli alla produzione per tutto il 2017 rimane la forte produzione USA di shale-oil, stimolata dalle quotazioni di greggio finalmente “convenienti” in ottica – trivella. Tale significativa produzione sta alimentando l’eccesso di scorte e complica le previsioni sul greggio nel medio termine, rendendo particolarmente intricato il panorama attuale.

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