Continuano a crescere le incertezze sul futuro del petrolio, alimentate principalmente dal comportamento piuttosto aggressivo degli Stati Uniti, che continuano a spingere le proprie attività di trivellazione e di shale oil. Il risultato è che il mercato oggi sta deteriorando le proprie aspettative sul greggio, andando a generare nuove pressioni sulle quotazioni dei principali indicatori.
Peraltro, il sentimento di mercato è supportato dalle recenti parole arrivate dal Segretario all’interno degli Stati Uniti, che ha affermato come il Paese non solamente sta ambendo a conseguire una posizione di indipendenza energetica, bensì anche di ottenimento di una posizione dominante nel mercato energetico internazionale grazie alle proprie innovazioni compiute sul fronte delle tecnologie del fracking e grazie all’introduzione di una regulation sicuramente più morbida sul fronte delle trivellazioni.
Ricordiamo infine che sono state appena pubblicate le nuove stime da parte dell’U.S. Energy Information Administration (EIA) legate all’andamento della produzione nazionale di petrolio. L’EIA ha in merito affermato che la produzione domestica di greggio potrebbe arrivare a raggiungere un livello record di 10,24 milioni di barili al giorno entro la fine del 2018, andando così a conseguire il livello più elevato dagli anni ’70 ad oggi, e con un incremento del 17 per cento rispetto agli attuali livelli. Appare chiaramente intuibile quanto possa essere ampio il margine di produzione esistente rispetto alle odierne soglie, e quanto possa essere impattante tutto ciò sul mercato del petrolio, con l’area OPEC attualmente impegnata a prolungare i tagli della produzione fino ad almeno tutto il 2017.
Il future è inoltre in grado di apportare ancora ulteriori incertezze rispetto a quelle sopra formulate. Ricordiamo infatti che l’amministrazione Trump sta progettando di espandere le attività di estrazione del gas e del petrolio, e sta valutando di riconsiderare le normative legate alla limitazione dello sviluppo delle risorse naturali nazionali, e i diritti di sfruttamento delle risorse offshore.
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