Quali sono le previsioni sul prezzo del petrolio per i prossimi giorni? Fino alla settimana scorsa non ci sarebbe stati neppure un investitore pronto a puntare su un aumento della quotazione dell’oro nero. Da oggi, però, le prospettive sembrano essere completamente cambiate. Il prezzo del petrolio, Wti e Brent, è tornato a muoversi in positivo recuperando almeno una parte del passimo emerso nelle ultime settimane. Investire sul petrolio, anche attraverso il trading di Cfd, è tornato ad essere conveniente. Prova di questo repentino cambio di prospettiva nei confronti del petrolio la si ha andando a guardare all’andamento in Borsa dei titoli il cui prezzo è legato alla quotazione del petrolio. E’ in questo contesto che vanno inquadrate le variazioni positive di Tenaris, di Eni e di Saipem. Se questi tre titoli stanno registrando andamenti di prezzo positivi è solo grazie al miglioramento della view sul petrolio.
La domanda che ci poniamo è quindi logica: perchè il prezzo del petrolio è improvvisamente aumentato? Il recupero delle quotazioni dell’oro nero è sostenuto dalla notizia secondo cui Arabia Saudita e Russia hanno raggiunto un accordo per mantenere il taglio della produzione concordato a fine 2016, fino a marzo 2018.
L’intesa tra quelli che sono il paese maggior produttore di petrolio (la Russia) e il paese maggior esportatore di petrolio (l’arabia Saudita) ha come obiettivo quello di favorire il possibile rialzo del prezzo del petrolio nel medio/lungo termine.
La decisione di arrivare ad una proroga dell’accordo sulla riduzione della produzione è stata necessaria alla luce de risultati fino ad oggi poco apprezzabili che il taglio ha comportato. Il target dei 60 dollari al barile, infatti, resta molto lontano.
Alla luce di tale considerazione, quali sono le previsioni sul prezzo del petrolio? Come spesso avviene in questi casi, gli analisti di dividono tra ottimisti e pessimisti. Secondo i primi è possibile un rialzo della quotazione del petrolio anche nelle prossime settimane e forse fino a ridosso dell’estate. Molto più freddi i secondi per i quali, invece, il recente aumento del prezzo del petrolio andrebbe preso non le molle. Secondo gli analisti che ritengono improbabile un aumento della quotazione del petrolio nel lungo termine, infatti, il rialzo di questi giorni è dovuto solo all’accordo tra Russia e Arabia Saudita nonchè al clima di attesa per la riunione Opec del 25 maggio prossimo, durante la quale l’intesa tra i due paesi dovrebbe essere ufficializzata.
L’inevitabile aumento della quotazione del petrolio in vista del meeting Opec, porterà, secondo gli analisti più pessimisti, ad una riattivazione delle produzione Usa con conseguene aumento della materia prima sul mercato. Tutto questo, per forza di cose, si tradurrà in un calo della quotazione del petrolio. Secondo i più pessimisti tra i pessimisti, la flessione potrebbe arrivare fino a 30$ al barile. Questo movimento ribassista, comunque, avverrebbe non prima di fine mese. E fino ad allora?
Come avrete facilmente dedotto dalle indicazioni che abbiamo riportato in precedenza, fino al 25 maggio la strada sembra essere tutta in discesa. Sia i traders più pessimisti che quelli ottimisti sono infatti concordi nel ritenere che fino al meeting dell’Opec ci possa essere un aumento del prezzo del petrolio. Quello che avverrà dopo quella data, invece, è ancora tutto da scrivere.
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