Con il meeting Opec oramai alle porte, cresce l’attesa degli investitori per capire quale sarà la quotazione del petrolio nel medio termine. Il prezzo del petrolio, Wti e Brent, è anche oggi sotto i riflettori degli analisti anche se, come si evince confrontando i vari punti di vista, non esiste, almeno ad oggi, una visione comune su qu quella che sarà la quotazione dell’oro nero già a partire dal giorno dopo la riunione Opec.
Il fatto che gli analisti non siano concordi sulla direzione che il prezzo del petrolio potrà prendere, spiega il perchè i traders si stiano posizionando in modo molto diverso. Accanto a quegli investitori che continuiano a puntare su una posizione long (ossia a scommettere su un ulteriore aumento del prezzo del petrolio), c’è anche chi, fiutando un cambio di rotta, ha preferito passare a short (ossia scommettere su un ribasso della quotazione del petrolio).
Ma quali sono le previsioni sull’andamento della quotazione del petrolio?
Secondo Pierre Melki, equity analyst global equity research, energy & utilities di Union Bancaire Privée, la possibilità che ci sia un nuovo calo della produzione, con conseguente sostegno al rialzo delle quotazioni del greggio, è ostacolata dal fatto che Nigeria e Libia, nazioni dell’Opec che sono esenti dall’accordo, stiano lavorando per riprististinare l’output. Secondo l’analista, questa manovra potrebbe “creare dei problemi agli obiettivi sulla produzione“.
Ma non è solo questo il motivo per cui un ulteriore taglio ha scarse possibilità di successo. Secondo Melki, infatti, lo stesso freno alla produzione dell’Iraq sarebbe venuto meno e questo può ovviamente andare ad impattare su un possibile accordo. Alla luce di queste variabili, quindi, quali sono le previsioni sul prezzo del petrolio? L’esperto vede la quotazione del greggio salire in un range compreso tra i 50 e i 55$ nei prossimi nove mesi. Questo rialzo si poggerebbe sul fatto che “scorte statunitensi in calo di circa 12 milioni di barili da metà aprile e attese di condizioni meteo sfavorevoli durante l’estate nella regione dell’Opec, potrebbero controbilanciare i rischi indicati e aiutare l’Opec a raggiungere i propri obiettivi“. La view di questo analista è quindi ottimista.
Molto diverso è invece il parere sulla quotazione del petrolio nel medio termine di Nizam Hamid, ETF Strategist di WisdomTree. Secondo l’analista, infatti “il prezzo del greggio sta per attraversare una fase critica a causa delle pressioni esercitate sui Paesi membri affinché riducano la produzione”. Hamid è convinto che se anche il vertice Opec dovesse concludersi con un accordo tra le parti, la quotazione del petrolio continuerebbe ad ondeggiare.
La volatilità sulla quotazione del greggio sarebbe da imputare più che alle decisioni tra i paesi Opec, al ruolo dello shale oil. Su questo punto il pensiero dell’analista è molto chiaro: l’intesa tra i paesi produttori di greggio ha certamente un effetto positivo sulla quotazione del petrolio ma la portata di queste conseguenze viene annacquata dalla ripresa dell’estrazione e dei numeri di impianti di produzione dello shale oil.
Ma tutto questo cosa significa per chi sceglie di investire sul petrolio con il trading di Cfd? Semplimente l’esistenza di molte occasioni di guadagno per chi si posiziona nel breve periodo.
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