Il mondo della finanza, nella seduta di ieri, è letteralmente impzzito. Tutto quelle che erano le (poche) certezze che gli investitori sono saltate per aria nel giro di pochi minuti. Come hanno commentato alcuni traders di primo piano se la risposta al taglio della produzione da parte del cartello Opec è il calo verticale della quotazione del petrolio, allora è evidente che c’è qualcosa che si è inceppato.
Probabilmente nessun investitore si attendeva il pesante movimento ribassista che ha accolto ieri sul grafico relativo alla quotazione del petrolio, la decisione dei Paesi Opec di confermare il taglio della produzione. La sorpresa è stata tanta che, fin dal pomeriggio di ieri, in tanti si sono messi a cercare informazioni sul perchè il prezzo del petrolio sta crollando nonostante la decisione dell’Opec di tagliare la produzione. A questa domanda proveremo a rispondere anche noi citando quelle che sono le opinioni più diffuse tra i traders. Prima di andare alla spiegazione, però, vediamo i fatti.
La quotazione del petrolio ha fatto registrare nella seduta di ieri. Come era stato già anticipato nelle scorse settimane, la Russia e l’Arabia Saudita hanno trovato una convergenza sulla proroga del taglio della produzione del petrolio fino a marzo 2018. Nel momento stesso in cui l’annuncio è stato ufficializzato, la quotazione del petrolio ha subito subito un movimento ribassista precipitando fino a 48,61 dollari al barile. Si è trattato di un vero e proprio tracollo.
Come spiegare tutto questo? Secondo alcuni traders, la decisione dell’Opec era scontata e così, dopo l’ufficializzazione, sono subito scattate le prese di beneficio. Un semplice movimento tecnico quindi. Questa opinone non è però condivisa da altri investitori secondo i quali è chiaro che il mercato si attendeva più coraggio da parte dell’Opec ossia o un taglio più profondo e una durata più lunga. Questa view è però parziale poichè i recenti tagli sono oggettivamente sopportabili da pochi sistemi produttivi mentre tutti gli altri hanno necessità di far risalire la quotazione quanto prima per poi aumentare la produzione.
Accanto a queste due spiegazioni ve ne è poi una terza che insiste sul ruolo dello shale oil a proposito del quale si parla oramai di evoluzione pericolosa e in grado di andare ad intaccare i pilastri stessi del sistema produttivo basato sul petrolio.
Indipendentemete da quale sia il motivo alla base della quotazione del ptrolio, cosa c’è da attedersi per il futuro? Parliamo di previsioni quotazione petrolio, quindi.
Nonostante il forte calo di ieri, molti traders si attendono oggi una ripartenza che nel medio termine dorebbe portare la quotazione del petrolio in area 55-60 dollari al barile. La condizione affinchè questa previsione possa realizzarsi è semplice: il consoolidamento della crescita globale. Se la domanda dovesse mantenersi bassa, allora non baterebbro tutti gli accordi dell’Opec sul taglio della produzione.
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