Prezzo oro: quinto calo quotazione, previsioni ribassiste in vista delle decisioni Fed sui tassi

L’aumento della quotazione dell’oro sembra essere diventato un lontano ricordo. Da alcune sedute, infatti, il prezzo dell’oro sembrerebbe essersi avvitato in una spirale ribassista la cui fine, al netto delle quotazioni intraday, appare essere ancora lontana. 

Andando a guardare al grafico relativo alla quotazione dell’oro, si nota come nelle ultime cinque giornate il prezzo del bene rifugio per eccellezza ha subito una erosione che è diventata quasi una costante. In particolare la quotazione dell’oro è adesso fissata a quota 1.263 dollari l’oncia, con un calo dello 0,4% rispetto alle indicazioni di ieri. 

Il ribasso del prezzo dell’oro lascia quasi stupiti se si guarda a quello che è il contesto politico ed economico generale. Solitamete, infatti, la fuga verso l’oro con conseguente aumento delle quotazioni del prezioso, si registra nei momenti di crisi o comunque di difficoltà. Sono, di norma, soprattutto le tensioni internazionali ha determinare l’aumento della quotazione dell’oro. Ebbene un fattore decisamente singolare è rappresentato dal fatto che in questa fase le tensioni geopolitiche non mancano ma il prezzo dell’oro non solo non sale, ma addirittuta scende!

Dal Golfo Persico passando al Russia-Gate e all’esito delle elezioni politiche in Gran Bretagna, infatti, i motivi di preoccupazione, infatti, sono davvero tanti. In particolare il braccio di ferro tra i paesi del Medio Oriente e le evoluzioni della guerra in Siria, con l’Iran che è riuscita praticamente a crearsi un corridoio verso il Mediterraneo, rappresentano elementi certamente non favorevoli se non rischiosi. Gli stessi analisti, dal canto loro, sono consapevoli che esistano motivi di preoccupazioni dal punto di vista geopolitico eppure, nonostante le loro analisi confermino la possibilità di rischi, la quotazione del petrolio è in ribasso.

In considerazione di tale situazione, cosa sta succedendo al prezzo dell’oro? Si può parlare di esistenza di una situazione di rischio senza corsa verso i beni rifugio?

Se andiamo a guardare ai market mover della settimana, è possibile fare interessanti considerazioni. Ha inizio infatti oggi la riunione del braccio operativo della Fed, il Fomc. Si tratta del consueto bord di metà mese della Federal Reserve dedicato alle decisioni sui tassi di riferimento. Secondo gli esperti, la Fed dovrebbe annunciare un nuovo aumento del costo del denaro di circa 25 punti base. I tassi Fed dovrebbero quindi salire all’1-1,25% nell’ambito della politica di normalizzazione fortemente voluta da Trump. 

Come noto a chi investe in oro attraverso il trading di Cfd, un aumento dei tassi Fed porta a rafforzare il dollaro e a determinare un calo della quotazione dell’oro. Questo processo avviene perchè di fatto l’incremento dei tassi riduce il rischio di una deriva inflazionionistica. Gli investitori e i traders, ossia, saranno spinti, nel caso di aumento dei tassi, verso quegli assets che garantiscono un certo rendimento e non verso il troppo protettivo oro. Quello che sta avvenendo al prezzo dell’oro in queste ultime sedute è inseribile perfettamente in questo contesto. Alla luce di tale situazioni, che genere di previsioni sul prezzo dell’oro si possono fare? 

Secondo Ronald Leung di Lee Cheong Gold Dealers, se in seno alla Federal Reserve non dovessero prevalere i falchi, è ipotizzabile pensare ad una stabilizzazione del prezzo dell’oro che metterebbe un argine alla caduta di questi giorni. Tutto quindi, dipende, da quello che sarà l’atteggiamento della Federal Reserve già a partire da domani. 

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