E’ un dato di fatto dato per assodato che la decisione di tagliare la produzione di petrolio non è bastata per sostenere le quotazioni dell’oro nero. Il prezzo del petrolio, infatti, continua a registrare significative flessioni tanto che oramai non sarebbe più un azzardo parlare di trend ribassista del greggio.
La domanda che i traders sono inevitabilmente spinti a porsi è facilmente intuibile: fino a quanto la quotazione del petrolio continuerà scendere? Si tratta, in altre parole, di determinare, sulla base di elementi oggettivi, un target al ribasso al di sotto del quale le quotazioni del greggio non subiranno più un calo. Secondo alcuni analisti, alla luce degli elementi attuali, il prezzo del petrolio potrebbe cadere fino a quota 30 dollari. Si tratta di un livello molto basso che, se centrato, confermerebbe l’esistenza di una situazione economica generale di grave difficoltà. E’ proprio alla luce di questa considerazione che altri analisti giudicano il target a 30 dollari al barile molto azzardato.
Eppure, dichiarazioni alla mano, sono gli stessi paesi produttori ad aver oramai assunto uan view negativa. E’ questo il caso, ad esempio, della Russia. Secondo il governatore della banca centrale russa, Elvira Nabiullina, la quotazione del petrolio potrebbe scendere fino a 40 dollari al barile nello scenario peggiore o mantenersi sui comunque bassi livelli attuali nello scenario migliore. Le parole della Nabiullina confermano quindi quello che molti traders sospettavano già da tempo: in considerazione della situazione attuale, ipotizzare un aumento del prezzo del petrolio è completamente fuori luogo.
Come si evince dall’andamnto della quotazione petrolio, non ci sono segnali su una possibile inversione di rotta. Secondo la governatrice della Banca Centrale russa, ad impedire una ripresa del prezzo del greggio è la politica seguita dagli Stati Uniti, paese che, come noto, non fa parte dell’Opec. Gli Usa, ha ricordato la Nabiullina, non si sono mai seriamente impegnati per ridurre la produzione e questo fattore è destabilizzante. Più in generale il governatore vede il calo del prezzo del petrolio strettamente connesso alla condizione di instabilità economica che è oramai praticamente generalizzata.
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