Tra alcuni giorni finirà il mese di giugno. Per l’andamento del prezzo del petrolio, l’ultimo mese è stato drammatico. La performance negativa registrata dalla quotazione del petrolio negli ultimi 30 giorni, ha determinato un allungamento della striscia rossa già emersa nei mesi precedenti. Il risultato di tutto questo è emblematico: alla chiusura del mese di giugno, la quotazione del petrolio archivierà il peggior primo semestre dal lontano 1997. A nulla, quindi, è servita, almeno per ora, la decisione dell’Opec di tagliare la produzione. Il trend ribassista, infatti, nonostante lo storico accordo è rimasto inalterato tanto che non pochi analisti si stanno chiedendo in questi giorni cosa sarebbe successo se non ci fosse stato l’accordo tra i paesi Opec.
La vertà su quello che è avvenuto alla quotazione del petrolio negli ultimi sei mesi è oramai sotto gli occhi di tutti: il prezzo del greggio non si abbassa nonostante i tagli alla produzione perchè la domanda globale non è non sarà per lungo tempo quella di prima e perchè la stessa Opec, con le divisioni tra i suoi paesi membri, si mostra sempre più inadeguata.
Un quadro molto incerto, quindi, si impone come contesto di riferimento nell’analisi sull’andamento della quotazione del petrolio. E’ proprio in considerazione di questa situazione di fondo, che vanno analizzate le previsioni più pessimistiche sull’andamento del prezzo del petrolio. Non è un mistero, infatti, che tra i traders ci sia qualcuno che non giudica impossibile una discesa del prezzo del petrolio fino a quota 30 dollari al barile! Certamente si tratta di una stima molto forte anche perchè, la quotazione petrolio atttuale (Wti e Brent) si muove in area 43-45 dollari al barile.
Eppure non per tutti gli esperti, il quadro si sarebbe deteriorati. Andando a guardare tra le previsioni sulla quotazione del petrolio, l’attenzione non puà che essee catturata dalle parole dello strategist Bill Baruch.
Secondo questo esperto, la quotazione del petrolio, perlomeno nel breve periodo, dovrebbe risalire per almeno tre buoni motivi.
Da un lato ci sarebbero le prossime mosse della Fed, e, in questo contesto leggere le dichiarazioni dei singoli membri della Federal Reserve diventa determinate; dall’altro i prossimi dati macro in arrivo dagli Usa e per finire l’impatto della tempesta tropicale Cindy. Questo evento atmosferico ha causato il blocco della produzione nel Golfo del Messico e, secondo Baruch, potrebbe determinare una ripartenza del prezzo del petrolio. Ovviamemte il rilancio della quotazione del greggio direrebbe poco tempo. Per questo motivo, accogliendo le previsioni dello strategist, si dovrebbe andare long ma solo per un breve range temporale.
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