Ci sono notizie in arrivo dagli Usa dietro il forte aumento del prezzo del petrolio avvenuto oggi. Se infatti il future con consegna agosto sul Wti si è portato a 45,3 dollari al barile con un rialzo dello 0,6% rispetto al dato di ieri, il merito è unicamente delle indicazioni macro americane. Questo concetto è evidentissimo se si va a guardare al grafico relativo all’andamento della quotazione del petrolio.
L’aumento del prezzo del Brent e del Wti, è infatti iniziato nel primo pomeriggio non appena sono state diffuse le stime sulle scorte Usa il cui dato è stato poi diffuso nel secondo pomeriggio. Ma andiamo con ordine. I dati preliminari sulle scorte Usa attenzionati dagli investitori a partire dal primo pomeriggio avevano evidenziato una possibile flessione di 8,13 milioni di barili nettamente superiore rispetto al calo di 2,3 milioni atteso fino ai giorni scorsi. Il dato preliminare ha comportato una accelerazione del prezzo del petrolio e in particolare il brent è salito fino a 48,3 dollari al barile e il Wti fino a 46 dollari al barile.
Il trend rialzista ha subito un consolidamento a seguito della pubblicazione del dato reale sulle scorte. Il Dipartimento dell’Energia Usa ha annunciato che nella settimana al 7 luglio gli stock di greggio hanno registrato un calo a 7,6 milioni di barili comunque maggiore della flessione attesa anche se inferiore rispetto al dato preliminare che aveva scatenato i traders nel primo pomeriggio. Concretamente il risultato dell’aggiornamento del dato sulle scorte Usa è stato un consolidamento del rialzo del prezzo del petrolio sia pure lontano dai massimi toccati nel primo pomeriggio.
A beneficare del rialzo del prezzo del petrolio sono stati tutti i titoli che sono legati all’andamento del greggio. Sul Ftse Mib di Borsa Italiana, nello specifico, gli acquisti hanno interessato Saipem e Tenaris.
A prescindere dagli scontati effetti sulle borse che l’aumento della quotazione del petrolio ha oggi determinato, quello che è evidente è che l’andamento del prezzo del petrolio è sempre più legato ai dati macro americani. Come messo in evidenza recentemente da alcuni analisti, le decisioni Opec sulla produzione hanno mostrato e continuano a mostrare di avere un impatto limitato sull’andamento del prezzo del greggio.
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