Davanti a se l’auto elettrica Tesla ha un bivio non certo trascurabile: divenire il nuovo mito americano, la nuova “grande cosa” dell’industria a stelle e strisce o… rappresentare una pericolosa bolla speculativa, con evidente frana delle quotazioni del titolo aziendale, ora spinto in rialzo del 50% da inizio anno, e in grado di condurre la capitalizzazione di Borsa della società di Elon Musk oltre i livelli di Ford, di General Motors e di BMW?
A sentire quel che dice il carismatico e visionario fondatore e amministratore delegato dell’azienda, sarebbe probabilmente opportuno… agire con cautela. Intervistato recentemente sui grandi risultati (di Borsa) ottenuti dalla compagnia, Musk si è infatti detto sorpreso da quanto avvenuto (“a volte le attese vanno fuori controllo” – ha dichiarato), per poi aggingere che attualmente le azioni della società operante nel comparto della mobilità elettrica sono scambiate a un valore “più alto di quanto ci meritiamo”.
Insomma, una doccia fredda che ha spento – ma solo per qualche minuto – i fuochi dei facili entusiasmi degli investitori, e ha contribuito a riportare con i piedi per terra chi vede in Tesla una gallina dalle uova d’oro.
Ad ogni modo, Musk non è certo l’unico a ritenere che la sua creatura sia un po’ gonfiata. Qualche settimana fa Goldman Sachs pubblicò un report nel quale esprimeva evidente scetticismo sulla capacità dell’azienda di raggiungere i propri obiettivi di produzione, abbassando così il target price a 200 dollari. Eppure, nemmeno questo alert è servito ad allontanare una parte degli investitori da Tesla: avranno ragione loro, o saranno destinati a svegliarsi con qualche brutta sorpresa finanziaria?
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