La quotazione del petrolio potrebbe essere arrivata oggi a un punto di svolta. A dirlo è l’andamento del grafico relativo al prezzo del greggio ma anche il calendario macro di oggi. Dal punto di vista grafico, infatti, la quotazione del petrolio si è allonata dai massimi su 9 settimane che erano stati raggiunti la scorsa settimana. L’interruzione del trend rialzista non è avvenuta in un giorno casuale ma in un momento ben preciso. Andando a guardare ai market mover di oggi 7 agosto, si nota subito che quello odierno non può essere un giorno qualsiasi visto che è in programma un importante summit di tipo tecnico tra i paesi aderenti all’Opec e quelli non aderenti all’organizzazione. E’ ovvio quindi che tra andamento della quotazione petrolio e notizie sul vertice che si sta tenendo a Abu Dhabi e che durerà fino a domani, ci sia un rapporto molto stretto.
Il prezzo del petrolio oggi è in calo perchè gli investitori preferiscono mantenere un approccio prudente in attesa di conoscere l’esito del confronto in corso tra i rappresentanti dei più importanti paesi produttori di greggio. Sotto un certo punto di vista, l’atteggiamento prudente dei traders è molto comprensibile. Il vertice tecnico in corso ad Abu Dhabi sta infatti esaminando quelli che possono essere gli strumenti pratici per arrivare al rafforzamento dell’accordo sul taglio dalla produzione di greggio che era stato raggiunto alla fine del mese di maggio. Poichè non esistono garanzie circa il fatto che la riunione tra i paesi Opec e quelli non facenti parte dell’Opec possa arrivare ad un’intesa, è logico che i traders stiano prederendo un approccio attendista.
Dal punto di vista grafico, oggi la quotazione del petrolio tratta circa un dollaro sotto ai livelli della scorsa settimana. Il Brent nel primo pomeriggio è sceso a 51,66 dollari al barile mentre il Wti ha registrato un regresso a 48,8 dollari al barile.
Per gli analisti più scettici il segnale che arriva oggi dalla quotazione del petrolio non va assolutamente trascurato. La scorsa settimana sia il Brent che il petrolio Wti erano arrivati ai massimi dalla fine di maggio ossia dalla data dell’accordo sul taglio della produzione che i paesi Opec decisero per ridare sostegno al prezzo del greggio. Se si considera, come già detto, che proprio oggi di quell’accordo si parla ad Abu Dhabi, è evidente che proprio i dubbi sull’efficacia di quell’intesa sono tornati ad impensierire il mercato.
I casi sono due: o l’intesa raggiunta a maggio va incontro ad una possibile rinegoziazione oppure l’accordo, pubblicizzato e da più parti definito come storico, non si sta rivelando così valido come si pensava. In entrambi i casi, l’approccio short diventa obbligatorio perlomeno in attesa di notizie da Abu Dhabi.
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