La pubblicazione dei verbali FOMC ha dimostrato – se mai ve ne fosse concreto bisogno – che dalle parti della Federal Reserve è piuttosto alta la preoccupazione nei confronti di un’inflazione troppo bassa per poter supportare i propri progetti monetari.
Se infatti i verbali del meeting di luglio rivelano un consenso diffuso e convinto sul fatto che sia giunto il momento giusto per poter avviare il processo di normalizzazione del bilancio entro breve termine, è anche vero che dalle minute emerge una spaccatura interna al FOMC per quanto attiene il sentiero dei tassi, a causa proprio della debolezza dell’inflazione, dato per il quale il Comitato ha rivisto al ribasso le proiezioni dell’indice per la fine del 2017 a causa di un andamento più contenuto della componente core.
Di fatti, proprio in relazione alle discussioni sulla politica monetaria, continua a emergere un consenso diffuso sulla graduale riduzione dello stimolo monetario, mentre per quanto attiene il sentiero dei tassi la maggior parte dei partecipanti non ha modificato il proprio scenario per la crescita e per il mercato del lavoro, sebbene alcuni esponenti del FOMC abbiano altresì sollevato preoccupazioni sulla mancata ripresa dell’inflazione.
Gli stessi partecipanti che hanno elevato tali timori hanno poi affermato che si può – per il momento – essere pazienti nello scegliere quando alzare ancora i tassi, e hanno poi indicato la necessità di rimanere fermi fino a quando non vi saranno informazioni in grado di confermare, o meno, la temporaneità dell’attuale basso livello dell’inflazione.
La lettura dei verbali non modifica dunque il quadro di fondo: la riduzione del bilancio dovrebbe iniziare presto, mentre per i tassi si deciderà quando arriveranno informazioni più concrete sul fronte dell’inflazione…
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