Prezzo petrolio: allert ribassista su Nord Corea, quotazione in balia di Pyongyang

Il prezzo del petrolio è tornato ad essere incerto come non si vedeva oramai da alcune settimane. La ripresa della quotazione del greggio si è trovata a fare i conti con le tensioni geopolitiche internazionali che sono state innescate da un nuovo test missilistico effettuato dalla Corea del Nord. Con molti analisti che oramai non escluso che possa anche accadere l’irreparabile tra una coalizione a guida americana e il regime di Pyongyang, è probabile che la quotazione del petrolio possa essere investita da una crescente volatilità nel medio termine. Dal punto di vista di chi fa trading di Cfd sul petrolio e di chi investe sul greggio con i futures, questa situazione di incertezza è una occasione che per tradursi in profitto deve però essere esaminata con molta attenzione.

Un buon punto di partenza per azzardare delle previsioni sulla quotazione petrolio, è rappresentato dallo studio dei grafici. Oggi il petrolio Wti viene scambiato a 47,4 dollari al barile mentre il Brent è sceso a 52,4 dollari. Se le tensioni geopolitiche provocate dalla Corea del Nord dovessero acutizzarsi, stiamo quindi parlando un peggioramento del quadro di riferimento che, a questo punto, si potrebbe avere solo una inevitabile reazione da parte degli Stati Uniti, il supporto in area 47,22 dollari potrebbe essere rotto. In una situazione grafica di questo tipo, la quotazione del petrolio potrebbe arrivare fino a 46,83 dollari al barile con possibile apertuta della strada verso una discesa fino ai minimi dal 31 agosto scorso. 

Viceversa nel caso in cui nei prossimi giorni ci dovesse invece essere una schiarita, con consegente riduzione della tensione tra gli Stati Uniti e la Nord Corea, il prezzo del petrolio potrebbe risalire fino a 47,75 dollari al barile, livello che viene ritenuto come la prima resistenza da superare. Successivamente è poi ipotizzabile anche un incremento fino a 48,45 dollari. Sia nel caso in cui prevalga uno scenario ribassista che nel caso di prevalenza di uno scenario rialzista, la Corea del Nord è la grande variabile alla luce della quale elaborare le previsioni sull’andamento del prezzo del petrolio.

Le minacce nucleri di Pyonyang sono ritenute fondate ma da qui ad affermare che la situazione possa esplodere ce ne passa anche se lo stesso Trump non ispira certamente tranquillità. 

Se si intende investire sul petrolio, comunque, è necessario anche non sottovalutare altri aspetti dell’intricata matassa di fattori che muovono le quotazioni del greggio a partire da alcuni dati macro in agenda questa settimana. In programma, infatti, c’è la pubblicazione dei dati sulle scorte EIA. Da sempre ritenuti tra i fattori che più influenzano la quotazione del petrolio, questo dati avranno questa settimana un peso maggiore in consderazione del passaggio dell’uragano Harwey

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