La crescita della domanda di beni rifugio ha determinato nelle ultime settimane un rapido aumento della quotazione dell’oro. Il prezzo del bene più prezioso in caso di turbolenze sui mercati e di scarsa avversione al rischio, è salito fino a 1357 dollari, vala a dire fino al livello massimo dell’ultimo anno. Il forte incremento della quotazione dell’oro ha portato molti traders a monetizzare le posizioni di acquisto aperte sul metallo prezioso. Chi ha scelto di investire sull’oro attraverso il trading di Cfd (Contratti per Differenza) e ha mantenuto aperta la sua posizione per più sedute ha certamente aumentato il proprio capitale. I fattori alla base del rialzo della quotazione oro, evidentissima sul grafico, sono: le tensioni geopolitiche tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord; il calo dei rendimenti dei bond a causa della confusione su quelle che potrebbero essere le prossime mosse di politica monetaria della Federal Reserve e il deprezzamento del dollaro come si evince dal grafico relativo al cambio Eur/Usd
Per tracciare le possibili previsioni sull’andamento della quotazione dell’oro nel medio termine, proprio i tre citati fattori sarà necessario prendere in considerazione. In pratica se ci sarà un incrememto ulteriore del prezzo dell’oro sarà perchè la tensione internazionale determinerà una corsa verso i beni rifugio mentre se ci sarà un ribasso della quotazione dell’oro sarà perchè la tensione è diminuita (per semplificare al massimo il concetto).
Secondo gli analisti di Union Bancaire Privée è molto probabile che gli uragani che si sono abbattuti sugli Usa annullino la possibilità che la Fed metta mano quest’anno ad un rialzo dei tassi. Questo scenario avrebbe impatto sul prezzo dell’oro anche se, in un lasso di tempo di breve, il metallo prezioso potrebbe finire “sotto pressione poiché le posizioni lunghe e speculative della Commodity Futures Trading Commission sono ai massimi a un anno, fattore che generalmente non è un indicatore positivo per l’immediato futuro”. A questa situazione si deve poi sommare il fatto che la tensione tra Usa e Corea del Nord non sembra essere destinata ad aggravarsi ulteriormente.
Questo il quadro di fondo ma se si considera che la “Fed dovrebbe far chiarezza sulle sue previsioni di politica monetaria durante il prossimo meeting del Fomc il 20 settembre” e che “il mercato obbligazionario al momento ha un outlook molto positivo per la traiettoria delle politiche della Fed, scontando circa 30 punti base di irrigidimento nei prossimi 24 mesi e prezzando solo una mossa con certezza per settembre 2018” allora si potrebbe pensare che il prezzo dell’oro posso mantenersi attorno “al livello di supporto” collocato in area “1.300 dollari”. Un insieme di elementi, quindi, va tenuto in considerazione prima di investire sull’oro.
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