La quotazione del petrolio ha messo nel mirino la possbibilità di raggiungere nel medio termine i 60 dollari al barile. Si tratta di una previsione shock, fondamentalmente impensabile solo fino ad alcuni mesi. A parlare di possibile spinta rialzista del prezzo del greggio fino a 60 dollari al barile sono stati alcuni analisti.
Una stima di una simile portata poteva essere ritenuta quasi follia fino all’inzio dell’estate ma, piano piano, si è fatta strada tra i traders. L’andamento del grafico relativo alla quotazione petrolio ha progressivamente confermato l’ipotesi che quella che è stata già ribattezzata come quota 60 dollari possa davvero essere raggiunta.
Nella giornata di oggi la quotazione del petrolio, sia per quello che riguarda il Wti che per quanto concerne il future sul Brent, è in leggero aumento. Un ulteriore dinamismo all’andamento del prezzo del greggio potrebbe arrivare anche dalla pubblicazione, in agenda per metà pomeriggio, del consueto dato americano sulle scorte settimanali di petrolio.
Al di là comunque della dinamica intraday, quello che davvero è importante è il cambiamento dell’intera prospettiva di medio termine sul possibile andamento del prezzo del greggio. L’approccio dei prezzi bassi per lungo periodo ha fatto capolinea. Oggi non c’è più un solo analistta che sarebbe disposto a ripetere quello che pure in tanti avevano affermato fino al mese di maggio. Tutte le previsioni negative sull’andamento del prezzo del petrolio sono finite nel cassetto e sono state sotituite da stime molto più ottimistiche tra le quali spunta quella di “quota 60 dollari al barile”.
Questo target viene considerato a portata di mano per tutta una serie di motivi. Anzitutto ci sono le recenti dichiarazioni di alcuni membri dell’Opec che, nel corso del recente vertice, hanno affermato che il mercato del petrolio è ad un passo dall’equlibrio, aprendo così la porta alla possibilità che si possa essere un ulteriore aumento della quotazione del greggio. Particolare importante, secondo l’Opec tale equilibrio non per forza di cose sarà raggiunto attraverso un nuovo taglio alla produzione. Quello che si può profilare, quindi, è un prezzo del petrolio tonico senza intervenuti sui livelli produttivi.
Ma non si tratta solo di questo. Il target a 60 dollari al barile per il prezzo del petrolio è sostenuto anche dalla domanda sempre più forte di greggio in Cina, India e…Europa. Queste tre aree stanno conducendo a una stabilizzazione della dinamica rialzista del trend del greggio. Secondo Adi Imsirovic di Gazprom Marketing and Trading, la quotazione del petrolio è destinata a crescere addirittura sopra ai 60 dollari la barile a causa di uan domanda sorprendentemente positiva. La domanda quindi è il vero traino della ripresa del prezzo del petrolio. A conferma di questo scenario c’è il fatto che che l’EIA, l’International Energy Agency, ha rivisto al rialzo le sue previsioni sulla domanda per il 2017, passando da una previsione di 1,5 milioni di barili al giorno a una stima di 1,6 milioni. Tutti i trader che hanno scelto di investire sul petrolio sanno perfettamente che tali proiezioni non potranno che dare sostegno al prezzo del greggio.
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