Il prezzo del petrolio torna a muoversi in positivo sul mercato delle materie prime. La quotazione del greggio sta registrando una variazione positiva sia per quello che riguarda il Wti che per quanto concerne il Brent. In particolare il prezzo del petrolio Wti registra un aumento di circa 1 punto percentuale a 50,8 dollari al barile. La ripresa della quotazione del greggio consente di archiviare la dimanica positiva che era emersa la scorsa settimana. Come risulta dal grafico relativo alla quotazione petrolio, infatti, durante la scorsa Ottava il petrolio avefa invertito il trend positivo risentendo di qualche realizzo.
Più nel dettaglio analitico, il prezzo del petrolio, reduce da ben cinque settimane caratterizzate da un andamento positivo, era sceso di oltre 4 punti percentuali risentendo anche dei timori per il possibile arrivo di un nuovo uragano denominato Nate nella East Coast degli Stati Uniti.
Quella della scorsa settimana, però, potrebbe essere stata solo una parentesi come sembrano appunto confermare le indicazioni di oggi. Il rialzo del prezzo del petrolio è sostenuto dalle parole del segretario generale dell’OPEC, Mohammed Barkindo. Il rappresentate dell’associazione tra i paesi produttori di greggio ha affermato che, secondo lui, il mercato del greggio sarebbe vicino all’equilibrio tra domanda e offerta. In altre parole gli sforzi che l’OPEC ha messo in campo a partire dallo scorso mese di maggio 2017, starebbero producendo i loro effetti positivi tanto sperati con il prezzo del petrolio tornato a livelli accettabili.
I “segnali evidenti” di un ritorno all’equilibrio della quotazione del petrolio che sono stati citati da Mohammed Barkindo rappresentanto un segnale importante per chi ha scelto di investire sul prezzo del petrolio anche attraverso i Contratti per Differenza. Secondo il numero uno dell’OPEC “il processo di riduzione delle scorte a livello globale continua, sia offshore che onshore, con sviluppi positivi negli ultimi mesi che indicano non solo un’accelerazione del processo, ma anche un massiccio drenaggio di petrolio dai serbatoi di tutte le regioni“. Questa analisti è utilissima per avere indicazioni su quelle che potrebbero essere le previsioni sull’andamento del prezzo del greggio nell’ultima parte dell’anno.
Oggi molti analisti si chiedono quanto possa durare la fase rialzista della quotazione del petrolio. A tal riguardo gli analisti sembrano essere divisi tra chi sostiente che sia possibile un apprezzamento e chi invece ritiene che la quotazione del greggio sia entrara in una fase di stabilizzazione attorno ai 50 dollari al barile. L’impossibilità di un ulteriore apprezzamento del prezzo del petrolio potrebbe derivare dalla sempre presente insidia rappresentata dallo shale Usa. E’ ovvio, infatti, che se i produttori di shale continuano a pompare greggio, allora le politiche di rigore fin qui seguite dall’OPEC vedranno depotenziati i loro effetti e il prezzo del petrolio sarà destinato a non decollare.
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