I giorni X, quelli in cui vengono compiute operazioni sul Bitcoin, vengono sempre considerati dagli investitori molto delicata. La giornata di ieri, sotto questo punto di vista, non ha fatto eccezione. Da settimane i traders attendevano quel 25 ottobre giorno in cui era da tempo previsto il rilascio del Bitcoin Gold, la nuoba criptovaluta nata dal Bitcoin. Ebbene, non appena è avvenuta l’operazioni, immediati sono stati gli effetti non solo sul prezzo del Bitcoin Gold ma anche sulla quotazione del Bitcoin generatore. Nel primo caso la flessione era data quasi per scontata perchè ogni qualvolta avviene il rilascio di una nuova criptovaluta, l’atteggiamento prevalente degli investitori è di tipo prudente. Quello che però effettivamente ha stupito tutti è stata l’entità del calo nonchè l’immediata ripercussione anche sulla quotazione Bitcoin (il BTC standard per intendersi).
Il sell off che si è scatenato su entrambe le criptovalute ha fatto ovviamente la fortuna dei traders che, dopo essere andati long nei giorni precedenti monetizzando così l’apprezzamento del Bitcoin, hanno avuto la lucidità o la lungimiranza di passare short in vista del deprezzamento della criptovaluta. Essendo per tradizione il prezzo delle criptovalute da sempre caratterizzata da un’alta volatilità è logico che dopo essere passati dal long allo short, molti traders sono tornati poi a puntare su un apprezzamento e hanno in questo modo ulteriormente consolidato il loro profitto. Questo perchè si può dire ciò che si vuole ma le continue oscillazioni del Bitcoin e piàù in generale di tutte le criptovalute sono il vero motivo per cui le monete virtuali rappresentano l’asser preferito da chi opera con il trading di CFD.
Graficamente parlando quello che è avvenuto ieri con il fallito fork è meritevole di attenzione per la lezione che la situazione grafica che si è creata può fornire per il futuro.
Non appena è avvenuto il rilascio del Bitcoin Gold, infatti, il prezzo della criptovaluta è crollato a 85 dollari vale a dire il 60% in meno rispetto al prezzo di partenza. Effetto fork negativo anche sul Bitcoin standard che si è allontanato da 6000 dollari ed è precipitato a 5470 dollari. Gli effetti, però, non sono finiti qui. Anche la quotazione di Ethereum è precipitata sotto i 300 dollari. Dopo l’iniziale momento di smarrimento, il prezzo del Bitcoin Gold si è poi ripreso tornando in area 115 dollari. Oggi la quotazione Bitcoin si sta confermando in area 5730 dollari con uno scostamento frazionale rispetto a ieri. Il Bitcoin Gold, invece, continua a mantenersi molto volatite mentre Ethereum si muove attorno a 296 dollari.
Fermo restando che per qualcuno il sell off di ieri è stato un affare, quale è la lezione che si può trarre da quello che è avvenuto con fallito fork di ieri? Per avere un’idea precisa di quello che è avvenuto è necessario considerare che ieri solo pochi exchange criptovalutari hanno iniziato a fare trading sulla neonata moneta virtuale. In pratica il calo del Bitcoin Gold, e a catena quello del BTC e quello di Ethereum, è stato causato all’assenza di riconoscimento della nuova criptovaluta. Il senso di quello che è avvenuto è quindi chiaro: le quotazioni di tutte le criptomonete sono strettamente connesse alla loro accettazione sociale. Non è infatti un caso che, andando a guardare nello specifico al grafico sull’andamento del prezzo del BTC, si nota come le accelerazioni più forti siano avvenute in prossimità di notizie sull’accettazione del Bitcoin per particolari operazioni mentre i ribassi sono arrivati in scia a news negative sull’accettazione del BTC.
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