Prezzo petrolio: previsioni sono realtà, tre modi per guadagnare con rally quotazioni

La quotazione del petrolio ha ufficialmente chiuso oggi la stagione ribassista che durava da almeno due anni. Con il prezzo del greggio che è salito ai massimi da metà 2015 consolidandosi al di sopra dei 65 dollari al barile (Brent), quei 30 dollari al barile che furano raggiunti ad inizio 2016, diventano quasi un lontano ricordo. Per chi ha avuto fiducia in tutti questi anni e ha mai smesso di investire sul petrolio, oggi diventa quindi un gran giorno. Si pensi ad esempio a tutti quegli investitori che hanno comprato CFD legato alla quotazione del petrolio e hanno hanno mai ceduto alle lusinghe dello short. Ebbene proprio questi traders si sono ritrovati con un asset che due anni fa valeva meno della metà di quello che è il valore attuale. 

Il rialzo record di oggi del prezzo del greggio, fatte le dovute proporzioni, può essere definito storico. Nonostante il picco massimo sia stato raggiunto oggi dal Brent per un motivo quasi casuale, è bene però precisare che il ritorno al livello più alto degli ultimi due anni, era nell’aria da tempo. Basta guardare, infatti, al grafico relativo all’andamento della quotazione petrolio, per capire che le premesse per il rally finale erano già presenti da alcuni mesi. La zampata finale di oggi, classica ciliegina sulla torta, è arrivata a seguito di un guasto avvenuto nella pipeline Fortis nel Mare del Nord. Lo stop dell’importante oleodotto ha determinato una contrazione dell’offerta quantificabile in 450 mila barili al giorno. Con il guasto, quindi, ci saranno 450mila barili di petrolio in meno ogni giorno. Si tratta di una contrazione che si va a sommare a quella “voluta” che è stata decisa dall’OPEC. E’ ovvio, quindi, che meno barili disponibili ogni giorno possano creare le condizioni per un apprezzamento del petrolio. Appunto da una analisi di questo tipo nascono le premesse che sono alla base dell’aumento della quotazione del greggio. 

Se la fase ribassista del prezzo del petrolio è ufficialmente alle spalle, quali sono ora le previsioni per le prossime settimane. Anche quei traders che hanno dato fiducia all’andamento delle quotazioni sono portati a chiedersi fino a quanto il rally della quotazione del petrolio sia in grado di proseguire. La maggior parte degli esperti ritiene che le quotazioni del greggio possano salire in un range compreso tra i 66,40 dollari e i 67,05 dollari al barile. Viceversa laddove dovessero invece prevalere le prese di profitto, il supporto resterebbe comunque posizionato in area 64,25 al barile. Ad ogni modo se pure per quello che riguarda le previsioni sul breve termine non ci sia unanimità tra gli analisti, per quanto riguarda il lungo termine tutti sono concordi nel ritenere che le quotazioni del petrolio siano destinate ad aumentare. 

Investire sul petrolio, quindi, conviene e converrà anche nei prossimi mesi. Anche i piccoli investitori sono consapevoli di questa possibilità tanto che, proprio negli ultimi tempi, è cresciuto l’interesse attorno ai modi per guadagnare con le quotazioni del petrolio senza comprare greggio.

Le strade a disposizione, grazie ai moderni strumenti del trading online, sono tre. E’ possibile provare a guadagnare scegliendo di comprare i tradizionali futures sul petrolio (Brent e WTI) ma è possibile anche ricorrere a strumenti derivati che sono più alla portata di tutti come le opzioni binarie e i CFD. Nel primo caso si tratta di scommettere sul fatto che il prezzo del petrolio possa essere maggiore o inferiore rispetto a quello di partenza al termine di un periodo preciso di tempo (trading binario) mentre nel secondo caso il guadagno o perdita è proporzionale ed è dato dall’andamento di un asset che rispecchia la variazione del prezzo del greggio. 

Il rally del prezzo del petrolio, quindi, lancia anche la cosa all’investimento nell’oro nero che, appunto grazie al trading online, è ora alla portata di tutti. 

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