A distanza di sei mesi dall’inizio del 2018, le previsioni sull’andamento del prezzo dell’oro per l’anno in corso, elaborate alla fine del 2017, trovano conferme anche dalle più recenti stime. Il quadro sulle previsioni quotazione oro elaborato alla fine del 2017 e inserito nel paragrafo successivo, è molto simile al recente aggiornamento sulle stime che è stato eseguito da Bart Melek, global head of commodity strategy di TD Securities. Ovviamente, trattandosi di stime aggiornate, quelle dell’analista sono previsioni più attendibili rispetto a quelle che circolavano alla fine del 2017. Mekel, e tutti gli esperti come lui che hanno fornito le ultime previsioni sul prezzo dell’oro nel 2018, ha recepito tutti i nuovi fattori macro e geopolitici che hanno fatto irruzione nei primi sei mesi del 2018. Per esempio mentre alla fine del 2017 non si parlava di guerra commerciale, adesso lo scontro sui dazi innescato dalle nuove politiche di Trump è considerato uno degli elementi più impattanti sull’andamento delle quotazioni del metallo giallo.
Prezzo oro previsioni 2018 aggiornate
In un report aggiornato sull’andamento del prezzo dell’oro nel 2018, Bart Melek ha affermato che il valore del metallo giallo a fine anno sarà pari a 1.375 dollari l’oncia. Pur restando sotto i 1.400 dollari, da oggi fino alla fine dell’anno, le quotazioni dell’oro potrebbeor comunque raggiungere questo livello per poi però ripiegare di 25 dollari l’oncia. Per l’oro si tratterebbe comunque di unn risultato molto importante poichè i 1.400 dollari l’oncia sono il livello più alto dal 2013.
Il senso ultimo delle previsioni sull’oro di Melek è così sintetizzabile: le quotazioni sono destinate a salire nei prossimi mesi per poi attestarsi su livello più bassi ma sempre nell’ambito di un trend rialzista. Tradotto in termini di strategia trading, dalle parole di Melek si può dedurre il consiglio di andare prevalentemente long sul prezzo dell’oro nel secondo semestre 2018.
Secondo l’analista è probabile che il prezzo dell’oro inizi a rimbalzare dai valori attuali soprattutto a partire dal mese di settembre. E’ nell’ultimo trimestre 2018, quindi, che la quotazione dell’oro registrerà l’apprezzamento più significativo. Per cogliere il momento in cui si dovrebbe verificare questa accelerazione, Mekel consiglia di guardare al Forex ossia al cambio Euro Dollaro. Non appena le quotazioni del Dollaro Usa inizieranno ad indebolirsi allora il prezzo dell’oro tornerà a salire. Negli ultimi mesi si è verificato il trend opposto: il rafforzamento del Dollaro sull’Euro ha infatti determinanto una perdita di valore per l’oro. “Più andremo avanti e più ci saranno sempre meno ragioni per buttarsi sul dollaro USA, cosa che invertirà alcuni dei flussi sul mercato” ha affermato l’esperto.
Tra i fattori da prendere in considerazione per elaborare una strategia trading anche l’evoluzione della situazione politica in Italia con i primi provvedimenti del nuovo governo Lega 5 Stelle in materia economica.
Quello di Mekel, comunque, è solo uno dei tanti pareri che circolano sulle previsioni oro 2018. Molti analisti si sono espressi sull’argomento fornendo le loro stime sul prezzo dell’oro per l’anno in corso.
Quotazione oro 2018: le stime di fine 2017
Il prezzo dell’oro nel corso del 2018 è destinato ad aumentare rispetto a quelle che sono state le quotazioni di quest’anno. A pensarlo non sono solo gli analisti ma le stesse aziende che operano nel settore minarario. Colossi come Asante Goldo e Nexus Gold ritengono che possa esserci un sensibile miglioramento del prezzo del bene rifugio per eccellenza nel prossimo anno. Se il giudizio di questi players dovesse essere ritenuto valido, allora il consiglio è quello di impostare immediatamente una strategia trading long sulla quotazione dell’oro. Questa scelta può essere fatta sia operando con i futures sull’oro che scegliendo di investire sull’andamento della quotazione oro attraverso il trading di CFD (Contratti per Differenza). Un livello da tenere sottocontrollo, citato dagli stessi colossi minerari, è 1450 dollari. Secondo le previsioni sull’andamento del prezzo dell’oro nel 2018, infatti, il bene rifugio potrebbe appunto arrivare a questo targer.
L’asticella della crescita della quotazione oro, come si può notare da un’osservazione dei grafici, è posta decisamente in alto. Questo perchè l’eredità che il 2017 lascerà per quello che riguarda il prezzo dell’oro, non è certamente delle migliori. Sotto questo punto di vista si può quindi affermare che il prossimo anno dovrebbe esserci una riscoperta dell’oro dopo un anno di passaggio. L’oro, infatti, nel 2017 non è stato tra gli asset più in luce. Una serie di fattori che avrebbero potuto lanciare le quotazioni del metallo giallo, infatti, sono state messe in penombra da altri elementi che hanno invece ostacolato in rally. Comprendere i primi e i secondi è essenziale per definire le previsioni 2018 sull’oro. Tra gli elementi che avrebbero potuto spingere il prezzo dell’oro nell’anno che si sta per concludere ci sono state le tensioni geoplitiche, con in testa quelle tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, e la decisione della Federal Reserve di aumentare il prezzo del denaro. Nonostante questi elementi catalizzatori, però, la quotazione dell’oro non è riuscita a salire con convinzione oltre i 1300 dollari l’oncia perchè i traders sono stati attratti da investimenti più rischiosi (e quindi più redditizi) con in testa il Bitcoin. Le criptovalute, quindi, sono state le grandi avversarie dell’oro.
Nel 2018, però, le prospettive potrebbero cambiare. Secondo Asante Gold sarà l’inevitabile bolla del Bitcoin a spingere gli investitori a tornare a puntare sull’oro con conseguente aumento delle quotazioni del metallo giallo. Al prezzo attuale, affermano gli analisti, l’oro è sottovalutato e quindi si può prevedere un ritorno degli acquisti a partire dal prossimo anni. Sulla stessa lunghezza anche Nexus Gold che vede un aumento delle quotazioni dell’oro nel 2018 con conseguente apprezzamento dei titoli minerari. L’idea di investire sul prezzo dell’oro con i futures o con i CFD, infatti, porta con sè anche la possibilità di puntare sulle azioni minerarie. In tal caso è preferibile mettere in portafoglio o comprare CFD legati a quelle azioni che hanno registrato le performance più deboli nel corso del 2017. Viceversa gli asset che, nonostante il non particolarmente brillante andamento delle quotazioni dell’oro, hanno segnato forti apprezzamenti del loro valore, sono da trattare con maggiore prudenza.
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