Il periodo natalizio non è stato particolarmente propizio per il mondo delle criptovalute, che ha cercato comunque di invertire la tendenza senza troppe soddisfazioni. Le maggiori valute virtuali hanno infatti ripreso il loro declino anche nella giornata di domenica, non riuscendo così a invertire un selloff che è iniziato quando il rally senza precedenti di Bitcoin non è riuscito a superare quota 20.000 dollari, come invece sembrava possibile.
Il rimbalzo della giornata di sabato è dunque svanito nelle ore pomeridiane, e i trader sono tornati a farsi pessimisti, spingendo i bitcoin a perdere doppie cifre. La brutta prestazione di Bitcoin ha poi penalizzato anche l’intero comparto, con cali dei valori che hanno finito anche per conquistare altre monete particolarmente in vista come IOTA, e contraddistinguendo una sensazione di debolezza per tutto il seettore.
Stando a quanto sostenuto da Mati Greenspan, analista di eToro, ad essere responsabile di questo selloff è il mondo occidentale, mentre era la parte orientale del Pianeta ad aver spinto le quotazioni nei giorni precedenti. Sul perchè sia avvenuta questa inversione, non ci sono grandi dubbi: il recente rally di criptovalute è stato così ripido che gli investitori sono stati inclini a prendere profitto prima delle festività natalizie. Tuttavia, quanto avvenuto nella seconda parte di dicembre non è un atteggiamento comune. Per trovare l’ultima volta che Bitcoin è calato per cinque giorni feriali successivi bisogna tornare indietro al mese di settembre, e ancora prima a luglio.
Secondo i dati di CoinMarketCap, i trader hanno perso così circa 160 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato delle maggiori criptovalute in circa tre giorni, con un movimento che alcuni osservatori sembrano ricondurre anche a quanto avvenuto nelle settimane precedenti, quando molte autorità finanziarie avevano avvertito sul rischio elevato di detenere monete digitali.
“Il mercato delle criptovalute ha toccato massimi astronomici, quindi è necessario tornare alla realtà” – ha poi aggiunto Greenspan – “Qualcosa che salirà del 150 percento in meno di un mese probabilmente avrà un ritracciamento a due cifre”.
L’analista di Bloomberg Intelligence Mike McGlone ha invece evidenziato come mentre “le nascenti criptovalute basate su blockchain stanno rapidamente entrando nella finanza mainstream“, alcune delle monete digitali di seconda generazione sembrano iniziare a disporre di una prospettiva migliore rispetto al Bitcoin. “Bitcoin è il punto di riferimento crittografico, ma non la migliore rappresentazione della tecnologia” – ha poi affermato McGlone.
Ricordiamo che il massimo storico di Bitcoin è stato raggiunto il 18 dicembre, poco dopo al lancio dei primi contratti futures di CME, che secondo alcuni operatori potebbero aver incoraggiato l’assunzione di posizioni corte.
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