Nella sua continua rinegoziazione di accordi e intese commerciali internazionali, il presidente Donald Trump potrebbe davvero insistere sul fatto che gli Stati Uniti stiano “meglio” senza un accordo di libero scambio nordamericano che includa il Canada?

Difficile dirlo, anche perché i sindacati americani e una stessa parte repubblicana non sono d’accordo con tali affermazioni, e lo stesso si può ben dire per alcuni perni dell’economia a stelle e strisce, come l’industria tecnologica.

Richard Trumka, presidente della Federazione statunitense del lavoro e del Congresso delle organizzazioni industriali (AFL-CIO), ha dichiarato domenica scorsa che il Canada “deve stare a bordo, a fianco degli Stati Uniti e del Messico”, a causa dell’integrazione economica esistente in tutto il continente.

“Tra i tre paesi del Nord America, l’economia è piuttosto integrata”, ha detto Trumka in un’intervista alla Fox. “Ed è piuttosto difficile vedere come potrebbe funzionare senza il Canada” – ha poi proseguito.

Ricordiamo che appena una settimana fa Stati Uniti e Messico hanno raggiunto un accordo sulle revisioni dell’attuale accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA), che Trump e i sindacati hanno criticato come un “disastro” (secondo le parole di Trump) o “devastante” (di Trumka) per i lavoratori statunitensi.

Trump ha poi detto che il Canada ha avuto tempo fino a venerdì scorso per “salire a bordo”, una data non certo casuale, considerato che il Congresso ha bisogno di 90 giorni di tempo per poter notificare e approvare un nuovo NAFTA. Tuttavia, il Canada e gli Stati Uniti non hanno rispettato la scadenza del negoziato e i colloqui sono intesi proseguire questa settimana.

Il presidente degli Stati Uniti ha poi usato Twitter per affermare che “non c’è alcuna necessità politica di mantenere il Canada nel nuovo accordo del NAFTA”, mentre il ministro degli Esteri canadese Chrystia Freeland è sembrato più ottimista.

Anche l’industria tecnologica USA spera in un accordo. “Siamo preoccupati che escludere il Canada da un accordo definitivo possa limitare le nostre opportunità di esportazione e possa danneggiare l’economia americana”, ha detto Gary Shapiro, responsabile dell’Associazione delle tecnologie di consumo, in una dichiarazione.

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