Azioni Tesla, Nikola e NIO: settore auto elettriche rischia una bolla?

Dall’inizio dell’anno il settore automotive tradizionale (per intenderci il comparto in cui operano titoli come Fia Chrysler) ha registrato un forte ribasso pagando il prezzo del crollo delle vendite e della produzione a causa del lockdown.

Parallelamente l’emergenza coronavirus sembrerebbe invece aver portato decisamente bene al settore delle auto elettriche. Sui mercati si è verificato un fenomeno molto strano: al tracollo delle quotazioni del settore automotive tradizionale è corrisposto un rally dei prezzi dei produttori di auto elettriche. Società come Tesla, Nio e Nikola hanno registrato forti apprezzamenti dall’inizio dell’anno ad oggi. In particolare le quotazioni di Tesla sono aumentate del 123 per cento nel 2020 (grafico in basso), quelle di Nikola del 520 per cento e il prezzo delle azioni Nio è salito di “solo” (si fa per dire) il 52 per cento!

Ovviamente un rally di una simile portata ha avuto anche degli effetti sul livello di capitalizzazione. La scorsa settimana la capitalizzazione di mercato di Tesla ha superato quella di Toyota mentre, in precedenza, era stata la capitalizzazione di mercato di Nikola a superare quella di un colosso dell’automotive tradizionale come Ford. 

In precedenza, ad inizio anno, era stata la capitalizzazione di Tesla a riuscire a superare quella del colosso auto tedesco Volkswagen.

Il rally registrato da quotazioni e livello di capitalizzazione delle società produttrici di auto elettriche è stato ovviamente intercettato anche da quei traders che operano attraverso il CFD Trading. A tal riguardo ricordo che per investire in borsa non è per forza necessario comprare azioni. Una valida alternativa è rappresentata dal trading attraverso i CFD. Se vuoi provare a comprare e vendere CFD Azioni è sempre consigliabile partire dal conto demo trading. Ad esempio puoi prendere in considerazione la possibilità di attivare una demo gratuita su eToro (clicca qui per la recensione completa). eToro, tra i tanti vantaggi, ti offre anche la possibilità di fare trading sulle azioni senza commissioni

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Non tutte le azioni dell’auto elettrica sono uguali

Il fatto che il settore dell’auto elettrica abbia registrato una forte variazione positiva da inizio anno ad oggi non deve indurre a pensare che questo comparto sia monolitico. La realtà, infatti, è ben diversa. Nikola non ha creato alcun reddito reale mentre NIO è stata in grado di generare margini lordi negativi nel primo trimestre del 2020 e Tesla, solo a partire dalla fine dello scorso anno, si è mossa in positivo fermo restando che la società non ha ancora avuto un anno pienamente redditizio.

Tirando quindi le somme: il settore dell’auto elettrica presenta certamente grandi opportunità per il futuro e questo è un dato indiscutibile. Tuttavia è anche indiscutibile che, ad oggi, non sono chiare le modalità con cui avverrà il passaggio alle auto elettriche. Allo stesso tempo non è da escludere che lo stesso settore di mercato possa crescere molto più a rilento rispetto a quanto gli investitori si attendono. 

E’ alla luce di queste criticità che ha senso chiedersi se, dietro all’impressionante rally in atto nel settore delle auto elettriche, non si stiano sviluppando anche quegli elementi che, in un non lontano futuro, potrebbero portare il settore al crollo.

In parole povere: le società di produzione di auto elettriche rischiano una bolla? 

Questa domanda interessa non solo gli azionisti delle società che operano nella produzione di auto elettriche ma anche chi è solito investire in azioni attraverso i CFD. A tal riguardo ricordo che se vuoi imparare a fare trading sulle azioni delle auto elettriche attraverso i CFD, puoi usare un broker autorizzato come Plus500 (qui trovi la recensione completa). Plus500 ti offre la demo gratuita per imparare a comprare e vendere CFD Azioni. 

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Azioni Tesla, NIO e Nikola a rischio bolla? 

Fondamentalmente l’ipotesi bolla per le società di produzione di auto elettriche non rappresenta una novità. Già in passato si era parlato di bolla speculativa con riferimento soprattutto a Tesla. Non è quindi la prima volta che tra gli investitori circolano paure di questo tipo. 

Se è bene tenere conto di questa eventualità, è anche giusto non esagerare. Diversamente da quanto avviene nel comparto delle aziende tecnologiche della bolla delle dot-com, il segmento dei veicoli elettrici è uno dei pochi comparti che ad oggi offre interessanti prospettive di crescita. L’incremento delle quote nel segmento auto elettriche, quindi, si basa su ipotesi concrete e non su semplici speculazioni. 

Il vero nodo è capire quale sia il premio più giustificato per maturare un’esposizione a queste prospettive. NIO e Tesla rappresentano realtà che non possono essere valutate con gli stessi criteri usati normalmente per le case automobilistiche tradizionali. Sotto un certo punto di vista, NIO e Tesla sono molto più simili alle aziende tecnologiche.

In conclusione: parlare di una bolla nel settore delle auto elettriche è ancora prematuro. Certamente è consigliabile restare vigili ma fasciarsi la testa prima del dovuto potrebbe portare a perdere importanti occasioni di investimento.

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La pubblicazione dei risultati del secondo trimestre 2020, in programma nelle prossime settimane, potrebbe aiutare a chiarirsi le idee. 

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