Mercoledì scorso, Apple (US0378331005), ha annunciato le dimissioni di Steve Jobs dalla carica di CEO e la sua nomina come presidente del board. L’impatto sul business generale nel breve termine sarà di scarsa entità. Dal punto di vista operativo, Apple è gestita molto bene e la transizione dovrebbe avvenire in modo fluido. I lanci dei nuovi prodotti della Apple sono ben programmati per i prossimi 18-24 mesi, quindi per tutto questo periodo le vendite non saranno impattate in nessun modo dall’annuncio delle dimissioni di Jobs. Il vantaggio competitivo di Apple è saldo ed è assicurato dal fatto che possiede il migliore sistema operativo sul mercato capace di trainare la domanda di iPhones e iPads distribuiti attraverso strutture come gli App store.
Le aree in cui si sentiranno maggiormente la mancanza della visione e dell’influenza di Steve Jobs nel lungo periodo sono lo sviluppo prodotto e la strategia. Non c’è dubbio che Jobs sia insostituibile, ma la sua mancanza non verrà sentita prima di qualche anno. Nel periodo in cui Jobs manterrà il ruolo di presidente, continuerà a influenzare aree come la strategia di prodotto.
I benefici agli investitori potrebbero arrivare nel momento in cui la politica di distribuzione degli utili del board della Apple diventasse più generosa. Dal momento che Jobs rimane in azienda come presidente, è poco probabile che questo avvenga nel breve termine, ma visto che Apple ha più di $76 miliardi in bilancio, le prospettive future di distribuzione degli utili agli azionisti sono molto interessanti. Dal punto di vista delle valutazioni, Apple rimane molto attraente a continuiamo a ritenere che il titolo offra un valore elevato.
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