I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso oggi in forte in ribasso. Il Dow Jones ha perso il 2,2%, l’S&P 500 il 2,6% e il Nasdaq Composite il 2,8%. Per il Dow Jones si è trattato dell’ottava seduta negativa di fila, non accadeva dall’ottobre del 2008.
I timori relativi allo stato di salute dell’economia statunitense sono oggi aumentati drammaticamente. Le spese per consumi, il motore della crescita degli USA, sono calate a giugno per la prima volta dal settembre del 2009. I mercati sono inoltre sempre più preoccupati a causa della crisi del debito sovrano in Europa. La pressione sui titoli di stato dell’Italia e della Spagna è oggi cresciuta ulteriormente. Gli investitori si sono rifugiati di conseguenza negli assets considerati meno rischiosi. Il rendimento dei Treasuries a dieci anni è sceso ai minimi dallo scorso novembre, il prezzo dell’oro è salito nelle contrattazioni elettroniche fino a $1.650 all’oncia.
Dopo il via libera alla Camera anche il Senato ha approvato oggi l’innalzamento del tetto del debito pubblico. La notizia era scontata e non ha avuto alcun impatto su Wall Street.
Le vendite hanno riguardato tutti i settori. Tra i ciclici Alcoa (US0138171014) ha perso il 4%, Caterpillar (US1491231015) il 3,5% e General Electric (US3696041033) il 4,2%. Tra i bancari Bank of America (US0605051046) ha chiuso in ribasso del 3,2%, J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) dell’1,5% e Citigroup (US1729671016) del 3,7%. Tra i titoli high-tech Cisco Systems (US17275R1023) ha perso il 2,3%, Hewlett-Packard (US4282361033) il 2,4% e Intel (US4581401001) il 2,3%. Tra i petroliferi Exxon Mobil (US30231G1022) ha perso il 2,2% e Chevron (US1667641005) l’1,8%. Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi a New York ai minimi da cinque settimane.
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