Dati Istat sull’occupazione in Italia, da febbraio 2020 si contano -500 mila lavoratori

Si parla di calo del PIL per l’Italia e per gli altri Paesi che hanno imposto misure di lockdown, ma gli effetti negativi si toccano con mano soprattutto sui livelli di occupazione, che stando agli ultimi dati pubblicati dall’Istat, non mostrano un quadro rassicurante.

“Da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400 mila” scrive l’Istat nelle sue statistiche flash su occupati e disoccupati a luglio.

L’Istat spiega che “in quattro mesi il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio torna sopra ai livelli di febbraio”.

Ma vediamo qual è la situazione complessiva dell’Italia secondo le informazioni che ci pervengono dall’Istituto. Sono calati di numero i dipendenti a termine (-16,2% a luglio sui 12 mesi, pari a -498 mila), e diminuisce anche il numero dei lavoratori indipendenti (-4,5% pari a -239 mila).

L’Istat ha quindi registrato un calo degli occupati dal quale però troviamo esclusi i lavoratori permanenti, che sono tutelati anche dalla misura del governo con la quale si decreta il blocco dei licenziamenti per il Covid-19. Questi sono invece cresciuti dell’1,2% per un totale di circa 181 mila unità.

Nel mese di luglio 2020 sono aumentati in modo “consistente” secondo quanto rilevato dall’Istat, coloro che cercano un lavoro, mentre diminuiscono gli inattivi. Il tasso di disoccupazione registrato dall’Istituto di Statistica cresce quindi fino al 9,7% su base nazionale, un dato che è cresciuto di 0,1 punti dal luglio 2019, e di 0,5 punti dal mese di giugno 2020.

Aumenta il numero dei disoccupati in Italia, nella misura del 5,8% per circa 134 mila unità mentre diminuiscono gli inattivi dell’1,6% per circa 224 mila unità. Le contrazioni registrate dall’Istat riguardano sia uomini che donne e soggetti appartenenti a tutte le fasce di età. Complessivamente il tasso di inattività diminuisce di 0,6 punti fino al 35,8%.

Schizza alle stelle il tasso di disoccupazione giovanile che supera il 30% a luglio, per la prima volta da oltre un anno. Era dall’aprile 2019 che la disoccupazione giovanile non toccava quella soglia, ed ora secondo l’Istat l’ha anche superata fino a raggiungere il 31,1% per la fascia di età tra i 15 e i 24 anni che ha visto un aumento dei disoccupati di 1,5 punti rispetto a giugno e di 3,2 punti rispetto a un anno fa (luglio 2019).

L’Istat ha spiegato che “su base annua il tasso di disoccupazione cresce tra i minori di 35 anni e cala nelle altre classi”. Nella fascia di età 25-34 anni il tasso di disoccupazione si attesta intorno al 15,9%, vale a dire il triplo di quello che si registra tra le persone di età compresa tra i 50 ed il 64 anni, un tasso che è cresciuto di 0,9 punti nel giro di un mese e di 1,4 punti da luglio 2019.

Secondo l’Istat intanto a luglio si registra comunque una crescita dei livelli di occupazione rispetto al mese precedente, dopo quattro mesi di flessioni consecutive. L’occupazione “torna a crescere” secondo l’Istituto di Statistica, con un aumento su base mensile del 0,4% per 85 mila occupati in più, che riguarda tutte le fasce di età ad esclusione di quella dei 25-34enni.

Risultano sostanzialmente stabili gli uomini occupati mentre i lavoratori indipendenti sono in calo. Complessivamente il tasso di occupazione raggiunge il 57,8% secondo l’Istat, crescendo quindi di 0,2 punti percentuale.

Il dato complessivo però non è così rassicurante visto che rispetto ad un anno fa il numero degli occupati in Italia è diminuito di circa 556 mila unità, con il tasso di occupazione che tra luglio 2019 e luglio 2020 perde l’1,3%.

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