Sentenza del Tribunale dell’Aia dichiara che il “coprifuoco va annullato, viola diritto alla libertà”

La sentenza emessa dal giudice del Tribunale Internazionale dell’Aia stabilisce che il coprifuoco deve essere annullato in quanto viola i diritti fondamentali dell’individuo in una situazione che non può essere definita di emergenza dal momento che la pressione sul sistema sanitario nazionale è persino inferiore rispetto a prima che il coprifuoco venisse istituito.

Una sentenza importante destinata a fare il giro del mondo, ma che per il momento riguarda solo l’Olanda, dove dal momento in cui è stato imposto il coprifuoco i cittadini delle principali città del Paese si sono attivati in un forte moto di protesta, ma vediamo esattamente come si è arrivati a questa sentenza.

Il tribunale internazionale dell’Aja ha stabilito che “in Olanda il coprifuoco deve essere revocato immediatamente”. A riportare la notizia sono per ora solo alcuni media italiani, tra cui Il Messaggero, Il Gazzettino, Euronews, Il Paragone, ma si tratta di un evento cui vale sicuramente la pena dedicare tutta la nostra attenzione.

Secondo i documenti dell’Aja “la pressione sull’assistenza sanitaria è inferiore rispetto a prima”

La Corte ha stabilito che la decisione di istituire il coprifuoco in tutto il Paese sia stata presa nonostante l’Olanda non versasse in una situazione di emergenza, e qui ci sono almeno due punti da chiarire, uno riguardante in un certo senso la forma ed uno più sostanziale.

In primo luogo quindi va precisato che anche in Olanda come in Italia la legge prevede che un governo possa introdurre regole emergenziali senza coinvolgere il Senato e la Camera dei rappresentanti nel processo decisionale.

Ma per quanto riguarda questa specifica situazione, come riportato da Il Messaggero “il governo e l’Advisory Outbreak Management (OMT) pensavano già da tempo, infatti, di stabilire un coprifuoco e il fatto che ci sia stato il tempo per un dibattito di emergenza alla Camera dei rappresentanti ‘rende chiaro che in questo caso non c’era una reale situazione di emergenza’.“.

Quanto al secondo aspetto, sempre stando a quanto riportato dal noto quotidiano romano, “la Corte dubita anche dell’utilità del coprifuoco. Secondo i documenti dell’Aja, ci sono ‘grandi punti interrogativi’ poiché ‘é noto che la pressione sull’assistenza sanitaria è attualmente inferiore rispetto a prima’.“.

Secondo l’Aja il coprifuoco è “una violazione di vasta portata del diritto alla libertà di movimento e alla privacy”

Quindi in sostanza il coprifuoco da una parte non serve in quanto non giustificato da una situazione di particolare emergenza sanitaria, e dall’altro rappresenta “una grave violazione di vasta portata del diritto alla libertà di movimento e alla privacy”.

E non è tutto, perché secondo il tribunale dell’Aja la norma con cui è stato imposto il coprifuoco, che in Olanda scatta alle ore 21 fino alle ore 4, “limita tra l’altro il diritto alla libertà di riunione e di manifestazione”.

Su Il Messaggero viene specificato infatti che il coprifuoco in Olanda “era stato introdotto lo scorso 23 gennaio, con validità fino al 3 marzo, con multe di 95 euro per chiunque venisse trovato in strada senza un motivo valido. La restrizione pensata per contenere la diffusione del virus Covid nel Paese, aveva causato grandi disordini per diversi giorni in diverse località olandesi”.

Ma come si è arrivati a questa sentenza in Olanda? Cominciamo col dire che mentre in Italia la stragrande maggioranza della popolazione ha una naturale propensione a chinare il capo anche quando quelle che vengono imposte sono norme palesemente assurde, in Olanda, come conferma anche il Messaggero, dal momento in cui è stato imposto il coprifuoco si sono accesi forti moti di protesta che hanno portato migliaia di liberi cittadini in strada.

La sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aja stessa è un risultato ottenuto in seguito all’iniziativa del gruppo di protesta olandese Virus Truth. Ora la sentenza stabilisce che il coprifuoco deve essere revocato immediatamente, perché appunto lesivo delle libertà fondamentali dell’individuo e non motivato da una reale emergenza.

Se la sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aja ha sancito che il coprifuoco deve essere revocato, secondo l quanto riferito dai maggiori media italiani nella serata sarebbe arrivato invece il parere della Corte d’Appello con il quale la sentenza verrebbe di fatto ribaltata. In base a questa versione quindi il coprifuoco resterebbe in vigore così come auspicato dal premier dimissionario Mark Rutte.

In realtà però, come viene evidenziato in un articolo di ByoBlu, il governo di Mark Rutte ha fatto sì ricorso alla Corte d’Appello, ma la sentenza non è stata ancora emessa, cosa che viene confermata negli stessi articoli pubblicati da Rai e TgCom24. Si legge infatti che “la sentenza finale della Corte d’Appello è prevista per venerdì”.

Indipendentemente dall’esito finale, che potrebbe anche confermare la regola del coprifuoco, ci sono alcune doverose considerazioni da fare giunti a questo punto. Quelli che per l’Italiano medio sono dei negazionisti, complottisti, no vax, no mask, solo perché scendono in strada a protestare contro restrizioni insensate, evidentemente, stando a quanto stabilito dalla sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aja, hanno tutte le ragioni di farlo.

Non solo, perché se si è giunti a portare la questione davanti alla legge, una parte del merito va anche a quei cittadini che invece di tacere e accettare supinamente delle prevaricazioni, sono scesi in piazza a manifestare democraticamente il proprio dissenso.

In particolare il gruppo di protesta Virus Truth, grazie alla cui iniziativa si è giunti alla sentenza del Tribunale dell’Aia, merita tutto il rispetto di chi ha a cuore valori come la libertà e la democrazia. Chi protesta contro queste imposizioni, chi si attiva per portare davanti a un tribunale queste imposizioni così nettamente in contraddizione coi valori fondanti della civiltà occidentale, evidentemente non è un complottista o un negazionista, ma stando alla sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aia ha semplicemente ragione.

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