Il no dei vigili urbani di Roma all’obbligo del green pass e alla discriminazione: niente multe a chi ne è sprovvisto

Con il nuovo decreto, il premier Mario Draghi ha introdotto l’obbligo di green pass per poter accedere a molte attività in tutte le regioni italiane, anche per attività comuni come ad esempio i ristoranti al chiuso e molto altri luoghi di incontro sociale.

La novità introdotta dall’attuale govrno ha subito incontrato il dissenso di molti e tra questi vi sono anche i vigili urbani di Roma, i quali hanno recentemente affermato che non faranno alcuna multa ai cittadini sprovvisti di green pass.

Il no dei vigili all’obbligo del green pass e alla discriminazione

In realtà resta un dubbio inerente alla faccenda dei vigili, perché se questi faranno delle multe o se chiuderanno un occhio davanti ai non possessori della certificazione verde per accedere ai servizi per cui il governo Draghi l’ha resa obbligatoria, è tutto da vedere.

Intanto in molti gruppi su WhatsApp dei vigili urbani sono esplose delle proteste in merito all’obbligatorietà del pass verde (non si sono detti infatti contrari alla certificazione in sè), paragonandolo spesso ad un atto nazista.

L’immagine che più frequentemente circola in questi gruppi è quella che raffigura una svastica nazista con la dicitura: “green pass obbligatorio, lotta perché non accada“. Inoltre da quando è stato annunciato il nuovo decreto, sono in molti a chiedersi se il green pass sia o meno incostituzionale.

La situazione, quindi, è molto delicata. Intanto una prima provocazione arriva proprio dal rappresentante dei vigili urbani, che afferma che molto probabilmente non ci saranno così tante adesioni al dover multare in merito all’obbligatorietà di mostrare il pass verde.

Le affermazioni della polizia locale

Il Messaggero ha riportato le parole del segratario del sindacato unitario dei lavoratori della polizia locale (il Sulpl), Marco Milani, il quale ha affermato, tramite una storia pubblicata sul proprio profilo whatsapp, che ora come ora paragonare la situazione attuale al nazismo non è poi così improponibile.

Infatti, sempre secondo quanto affermato da Milani, anche durante l’epoca del nazismo era la scienza della razza ariana a dettare legge e ad obbligare le persone a muoversi nel senso che veniva considerato, all’epoca, giusto. A pagarne le conseguenze, in quel caso, erano gli omosessuali, costretti ad indossare la stella gialla.

Che si sia andando in una direzione simile è abbastanza chiaro, basta ascoltare le ultime dichiarazioni di molti esponenti noti per capire che la linea che si sta prendendo oggi è ancora una volta quella dell’odio e della discriminazione, anche se qui i bersagli sono differenti.

Marco Milani ha poi dichiarato apertamente di non essere contrario al vaccino, infatti lui stesso si è sottoposto a vaccinazione, ma non è favorevole alla vaccinazione dei propri figli. In quanto vigile, ha già sottolineato che farà il possibile per non essere destinato ai controlli sui green pass, ma ha anche ricordato che, trattandosi di un Dpcm, e quindi di un atto amministrativo, non c’è alcun obbligo di contravvenzione.

Continuano le proteste contro l’obbligatorietà del green pass

A Roma e in moltissime altre città italiane continua la protesta contro la “dittatura del green pass“. Le protesta infatti continuano ad aumentare e ciò contribuisce a mantenere il dibattito sempre aperto.

Intanto, insieme alle proteste cresce anche la corsa alle prenotazioni per il vaccino. Dopo il discorso del presidente Draghi, infatti, il numero di prenotati è cresciuto esponenzialmente, tanto che nel Lazio, ad esempio, proprio dove i vigili urbani si stanno ribellando a questa decisione, il sito di prenotazione è andato in tilt durante la serata di giovedì scorso.

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