Covid-19, ecco cosa fare se si è vaccinati e si entra in contatto con un positivo

Cosa succede su un soggetto vaccinato entra in contatto con un positivo? La quarantena è obbligatoria anche per chi ha già ottenuto il green pass?

Secondo il regolamento generale, chiunque entri in stretto contatto con un soggetto risultato positivo al Covid-19 deve restare in isolamento domiciliare o quarantena per 14 giorni. Se durante questo lasso di tempo il soggetto in questione sviluppa dei sintomi riconducibili al Covid, allora dovrà sottoporsi a tampone, che, se positivo, dovrà essere ripetuto almeno tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi.

Se il test risulta negativo prima dello scadere dei 14 giorni, allora la quarantena finisce al decimo giorno e si può tranquillamente uscire e tornare a lavoro. Questa procedura è stata utilizzata fino ad ora un po’ in tutti i casi, ma ora cominciano a sorgere dei dubbi che riguardano i vaccinati.

Le persone che hanno già completato il ciclo vaccinale devono seguire le stesse regole o nel loro caso la procedura è differente? Come bisogna comportarsi in caso di contatto con un positivo? Vediamo quindi più in dettaglio cosa succede se una persona con una o due dosi di vaccino entra in contatto con un soggetto positivo e quali sono le misure da seguire.

La quarantena è obbligatoria anche per chi ha il green pass?

Purtroppo la risposta è. In questo caso anche i soggetti che hanno ricevuto una o entrambe le dosi del vaccino (quindi tutti i possessori di green pass) devono sottoporsi a quarantena obbligatoria. Le linee guida pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute prevedono infatti che anche i soggetti che hanno già concluso il ciclo vaccinale devono comunque rispettare tutte le misure di prevenzione del contegio, come:

  • uso della mascherina;
  • igiene frequente delle mani;
  • distanziamento interpersonale.

Inoltre, qualora il contatto con il positivo venga riputato “stretto” (come un compagno o un familiare vicino), anche il vaccinato deve essere sottoposto alla quarantena preventiva.

Cosa fare se si entra in contatto con un positivo?

La prima cosa da fare in questo caso è contattare subito il proprio medico, il quale sarà incaricato di verificare l’effettiva sussistenza del contatto stretto e, se necessario, prescriverà un tampone. Il tracciamento dei contatti stretti del soggetto positivo verrà effettuato dall’Asl, che chiederà direttamente al soggetto in questione il nome delle persone con cui è entrato in contatto nelle 48 ore precedenti la comparsa dei sintomi o la data del tampone risultato positivo.

Alcuni esperti hanno poi spiegato che per “contatto stretto” si intende un’esposizione ad alto rischio ad un probabilmente positivo o già confermato. Quindi con questo termine vengono compresi i seguenti casi:

  • un familiare che vive nella stessa casa del soggetto positivo;
  • un soggetto che ha avuto un contatto fisico diretto con il soggetto positivo, come ad esempio una stretta di mano;
  • un soggetto che ha avuto un contatto diretto, faccia a faccia, non necessariamente fisico, con il soggetto positivo per almeno 15 minuti ad una distanza inferiore ai due metri;
  • un soggetto che si trova in un ambiente al chiuso (ad esempio sala riunioni, aule o sala d’attesa degli ospedali) assiama al soggetto positivo in assenza di dispositivi di protezione individuale (mascherine FFP2, FFP3 e guanti) e di dispositivi medici appropriati (mascherine chirurgiche).

La durata della quarantena è uguale per i vaccinati?

Se il soggetto entrato in contatto con un positivo risulta essere asintomatico occorrerà rispettare un periodo di 10 giorni di quarantena dal giorno in cui è avvenuto il contatto. Al termine del decimo giorno il soggetto in questione dovrà sottoporsi ad un test antigenico o molecolare.

Se il test risulta negativo allora la quarantena si potrà considerare conclusa, altrimenti saranno necessari 14 giorni di quarantena dal giorno dell’esposizione al caso positivo. Inoltre, se il soggetto positivo risulta presentare un’infezione da variante, allora per tutti i contatti stretti è richiesta una quarantena di 14 giorni con tampone molecolare finale che dovrà risultare negativo per poter porre fine al periodo di isolamento domiciliare.

L’Italia pensa ad una quarantena ridotta per coloro che possiedono il green pass

Queste regole potrebbero però ben presto cambiare. Il primo Paese a farlo è il Regno Unito, dove è stato avviato un programma sperimentale che consiste nell’evitare l’isolamento di specifiche categorie di lavoratori tramite l’utilizzo di tamponi.

In Italia, però, non sono ancora state prese decisioni a riguardo, quindi il dibattito è ancora aperto. Si parla infatti di una possibile riduzione del periodo di quarantena per i soggetti vaccinati che entrano in contatto con un soggetto positivo, ma non è ancora chiaro di quanto questa possa essere effettivamente ridotta. Per il momento, però, resta solamente un’ipotesi che il governo Draghi sta considerando.

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