Mascherine sui mezzi pubblici, decade l’obbligo dal 1° ottobre. Le regole

Ad oggi, 27 settembre 2022, l’obbligo di indossare la mascherina protettiva permane solo in alcuni specifici contesti, quali i mezzi di trasporto pubblico e le strutture sanitarie.

Ad imporre l’obbligo è l’ultima ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, che lo rinnova fino al 30 settembre prossimo. Per l’esattezza quindi fino alla fine del mese sussiste l’obbligo di indossare mascherine Ffp2 su tutti i mezzi di trasporto pubblici, sia quelli per il trasporto locale che interregionale.

Obbligo della mascherina su trasporti pubblici e strutture sanitarie

È fatto obbligo di indossare la mascherina su navi e traghetti, treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo interregionale, autobus adibiti al trasporto di persone e al noleggio con conducente. L’obbligo resta fino a fine mese anche per i mezzi di trasporto scolastico per gli studendi di scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado.

Non sono più obbligatorie le mascherine invece sugli aerei, né per le tratte nazionali né per le tratte internazionali, così come non è previsto che debbano essere indossate sulle funivie, riguardo le quali non vi sono disposizioni al momento.

L’obbligo di indossare la mascherina stabilito dall’ultima ordinanza del ministro della Salute sussiste non solo per i mezzi di trasporto pubblici ma anche per le strutture sanitarie fino al 30 settembre 2022.

Sono quindi obbligatorie le mascherine per i lavoratori, per gli utenti e per i visitatori di ospedali e strutture sanitarie, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative e tutte le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.

In ambito lavorativo, per i soli dipendenti del settore privato, esiste invece un protocollo concordato tra le parti sociali sulla base del quale è previsto l’obbligo di indossare la mascherina per quei colleghi che lavorano a stretto contatto, e che pertanto non hanno la possibilità di rispettare in modo continuativo la distanza di sicurezza interpersonale.

Nel settore pubblico invece il virus sembra essere più comprensivo, infatti la Circolare n. 1/2022 del ministero della Funzione pubblica non prevede alcun obbligo di indossare la mascherina, si limita invece a raccomandarlo e solo in specifiche occasioni.

I lavoratori dipendenti del settore pubblico sono invitati a indossare la mascherina solo se lavorano a contatto con l’utenza senza le apposite barriere protettive. L’uso viene quindi raccomandato per chi si trova in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale ‘fragile’, ma anche negli ascensori e nei casi in cui gli spazi sono ristretti e tendenzialmente affollati.

Dal 1° ottobre decade l’obbligo della mascherina

Sembra destinato a decadere a partire dal 1° ottobre l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi di trasporto pubblici e nelle strutture sanitarie.

Ma se per i mezzi di trasporto l’obbligo potrebbe decadere e restare soppresso per l’intera durata della stagione invernale, salvo nuove emergenze, per le strutture sanitarie la situazione è più incerta.

Stando a quanto si apprende dall’Adnkronos Salute, il ministero della Salute non avrebbe intenzione, almeno per il momento, di rinnovare l’obbligo di mascherina per mezzi di trasporto pubblici e strutture sanitarie oltre il 30 settembre.

Questo significherebbe che a partire dal 1° ottobre 2022, quando cesseranno gli effetti dell’utima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, non vi saranno nuovi interventi per prorogare l’obbligo di mascherina per questi ultimi contesti in cui è ancora in vigore fino alla fine del mese.

Si passerebbe quindi dall’obbligo alla raccomandazione di indossare la mascherina in caso di assembramenti, ma per ospedali ed Rsa non è da escludere che in caso di una recrudescenza più marcata della curva epidemiologica si decida in seguito di intervenire con un provvedimento ad hoc valido solo per questi specifici contesti.

Stop alla mascherina sui mezzi di trasporto pubblici

Parlando con l’Adnkronos Salute a proposito del decadere dell’obbligo della mascherina sui mezzi di trasporto pubblici, il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato che “ad oggi la situazione ce lo permette. E, come posso constatare anche per esperienza personale sui treni, c’è ormai molta insofferenza, non adesione all’obbligo e difficoltà a farlo rispettare”.

Secondo il virologo però sussiste la necessità di monitorare ancora la situazione con attenzione, ed essere pronti a introdurre ancora una volta restrizioni ed obblighi laddove la curva epidemiologica dovesse indicare un peggioramento significativo.

Lo stesso concetto è stato espresso anche da Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. “Il nuovo governo non sottovaluti la situazione epidemiologica. Guardando tutti i dati raccolti in questi due anni e mezzo, le misure di contenimento sono state un baluardo eccezionale per ridurre la diffusione del virus” afferma l’infettivologo.

Tuttavia, osservando i numeri sui contagi, sulle ospedalizzazioni e sui decessi, nei vari Paesi del mondo, e facendo un confronto tra quelli in cui è stato imposto l’obbligo della mascherina con quelli che hanno scelto un approccio completamente diverso e quasi totalmente privo di restrizioni, non si notano significative differenze.

E non solo Andreoni, ma anche Walter Ricciardi, docente all’Università Cattolica, auspica una conferma dell’obbligo delle mascherine sia sui mezzi di trasporto pubblici che nelle strutture sanitarie anche dopo il 30 settembre.

Mi auguro che ci sia una proroga per l’obbligo in questi ambienti perché altrimenti l’attuale dinamica di risalita dei contagi, innescata dalla ripartenza delle scuole, diventerà ancora più rapida. Già ci saranno problemi, tra qualche settimana, per l’innalzarsi della curva pandemica in corso” dice Ricciardi.

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