Matteo Renzi era presente alla riunione del Gruppo Bilderberg, quale sarà il ruolo di Italia Viva?

La prima reazione di molti, quando si nomina il Bilderberg Group, è di diffidenza, solo che alcuni nutrono tale sentimento nei confronti del Bilderberg, mentre altri nei confronti di chi ne parla, spesso tacciato di complottismo. La verità, che ci piaccia o no, è che la segretezza di incontri organizzati da questo genere di associazioni si limita al contenuto delle conversazioni, mentre la lista dei partecipanti, data, ora e luogo dell’incontro sono informazioni di dominio pubblico.

Questo sfuma un po’ l’alone di mistero che piace tanto ai complottisti da una parte, ma dall’altra dovrebbe far riflettere tutti gli altri. Della riunione del Bilderberg che si è tenuta in Svizzera tra il 30 maggio e il 2 giugno 2020 conosciamo la lista completa degli invitati, e sappiamo anche quali sono gli argomenti chiave di cui si è parlato (tutte informazioni reperibili sul sito ufficiale del Bilderberg Group) ma non possiamo sapere nulla di quel che si è detto né delle decisioni che sono state prese.

Solo tre italiani alla riunione del Bilderberg

Ma bando ai preamboli e veniamo al dunque. La notizia è che sul sito web del Bilderberg sono state rese note tutte le informazioni che riguardano appunto la prossima riunione. Si è tenuta a Montreaux in Svizzera, tra il 30 maggio e il 2 giugno, e a differenza della riunione dell’anno scorso che si tenne a Torino, alla quale parteciparono 9 Italiani, tra le importanti personalità del mondo della politica, della finanza e della cultura, quest’anno di italiani ce ne sono stati solo tre.

E’ stata confermata, tra gli invitati, la giornalista di La7 Lilli Gruber, che aveva presenziato anche alla riunione dell’anno scorso. Ci sono però due nomi inediti nella lista, quello del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e quello del vicedirettore de Il Fatto Quotidiano Stefano Feltri.

Un elemento insolito è la totale assenza di figure di spicco dell’attuale esecutivo italiano, contrariamente a quanto avvenuto ad esempio nel 2017 con la presenza di Sandro Gozi all’epoca del governo Gentiloni. Inoltre spulciando la lista degli invitati troviamo importanti personalità dei governi francese, olandese, tedesco ed estone.

Di cosa si è parlato alla riunione del Gruppo Bilderberg?

Gli argomenti chiave di quest’anno sono reperibili sul sito ufficiale del Bilderberg, ma per comodità li abbiamo riportati nell’elenco qui di seguito.

  1. Un ordine strategico stabile
  2. Cosa succederà in Europa
  3. Cambiamenti climatici e sostenibilità
  4. Cina
  5. Russia
  6. Il futuro del capitalismo
  7. Brexit
  8. L’etica dell’intelligenza artificiale
  9. L’uso dei social media come armi
  10. L’importanza dello spazio
  11. Cyber minacce

Questa la lista degli argomenti che sono stati affrontati, peccato che non sapremo mai in che termini se ne è parlato. Hanno presenziato alcune delle più importanti ed influenti personalità del mondo della politica, della finanza, della cultura. Significa che quello che è venuto fuori da questo incontro sta incidendo inevitabilmente sulla direzione in cui si muove il mondo occidentale, ma nessun giornalista (il cui nome non sia presente nella lista degli invitati) è stato autorizzato a prendere parte alla riunione. E in ogni caso, a nessuno dei presenti è consentito riportare quanto viene detto nel corso del meeting. Tutti i partecipanti sono tenuti a mantenere infatti il massimo riserbo.

Chi c’era tra gli invitati alla riunione del Bilderberg Group?

La lista degli invitati non è segreta. Chiunque la può leggere sul sito ufficiale del Bilderberg, così come l’ha letta chi sta scrivendo. Non riportiamo l’intero elenco, ma solo alcuni dei nomi più noti, giusto per rendere l’idea del livello delle personalità che hanno presenziato all’incontro.

Alla riunione del Bilderberg sono invitati tra gli altri:

  • la direttrice generale dell’UNESCO, Azoulay Audrey
  • il presidente di Goldman Sachs International, il cui nome è conosciuto ai più per la carica che ha ricoperto come presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso
  • il governatore della Banca d’Inghilterra, Carney Mark J.
  • il presidente del Partito Popolare spagnolo Casado Pablo
  • il CEO di Goldman Sachs International Gnodde Richard J.
  • il presidente della Kissinger Associates Inc. Henry A. Kissinger
  • la leader del CDU tedesco Annagret Kramp-Karrenbauer
  • il leader del Partito Moderato svedese, Ulf Kristersson
  • il ministro della Finanza francese Bruno Le Maire
  • il CEO di Microsoft Satya Nadella
  • il re d’Olanda Willem Alexander
  • il primo ministro olandese, Rutte Mark
  • il primo ministro estone, Ratas Juri
  • il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg

E in questa lista si vanno a collocare tra le altre decine di invitati, la giornalista Lilli Gruber, come anticipato già presente alla scorsa riunione del Bilderberg, e i due nuovi arrivi, il vicedirettore de Il Fatto Quotidiano e l’ex primo ministro, nonchè leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Quale ruolo giocherà il nuovo partito di Renzi Italia Viva?

Sappiamo che tra maggio e giugno 2020 Matteo Renzi ha preso parte all’incontro del Bilderberg Group. In quel periodo il governo giallo-verde stava per sprofondare nella crisi che ha poi messo fine all’alleanza Lega-5 Stelle. Come molti ricorderanno, all’inizio di agosto si votava sulla TAV, e fu in quell’occasione che Matteo Salvini decise di staccare la spina.

Dell’improvvisa e altrettanto discutibile decisione di Salvini si è parlato anche troppo, e forse troppa poca attenzione è stata dedicata invece al ruolo giocato da Matteo Renzi, del quale, se proprio dobbiamo dirla tutta, nessuno sentiva parlare da un pezzo, prima che decidesse di sorprendere tutti tendendo la mano al Movimento 5 Stelle.

Se c’era un politico sul quale nessuno avrebbe scommesso per un accordo con i grillini, quello era proprio Renzi, a parimerito con Berlusconi forse, ma di certo nessuno ha scordato il faccia a faccia tra Beppe Grillo e Matteo Renzi, allora segretario del Pd, e non sembrava corresse buon sangue.

Eppure il primo a proporre l’alleanza coi 5 Stelle traditi dalla Lega fu proprio Renzi, che disse di voler mettere da parte i dissapori coi grillini mosso da un senso di responsabilità nei confronti degli Italiani, per scongiurare l’aumento dell’IVA, ha spiegato, per non consegnare il Paese alla Lega anche.

Nulla di strano a dire il vero, solo che non era una mossa da Matteo Renzi. Che ci fosse una cabina di regia molto più sofisticata dietro la sua brillante strategia? Due mesi dopo la nascita del nuovo esecutivo di cui Renzi è stato padrino, nasce Italia Viva, la sua nuova formazione politica che si stacca dal Pd e inizia a muovere i primi passi nel panorama politico italiano.

Parte da un 3% circa secondo i sondaggi, e adesso, sempre in base ai sondaggi, ha quasi raddoppiato i suoi consensi, attestandosi intorno al 5,5%. Matteo Renzi, nonostante la sua indubbia forte personalità, non era esattamente sulla cresta dell’onda fino a pochi mesi addietro. Il suo esecutivo era finito in malo modo, il referendum che aveva personalizzato come un test sulla sua persona si era tradotto in un sonoro calcio nel posteriore, e il Pd lo aveva messo da parte dopo aver fatto la conta dei danni in termini di consensi persi dal partito.

Eppure chi oggi scommette su Matteo Renzi forse non sbaglia. Non si può escludere che la sua formazione finisca per ricoprire un ruolo importante nello scenario politico italiano. Ma chi è che scommette su Matteo Renzi? Il Gruppo Bilderberg lo aveva invitato alla riunione in Svizzera prima che accadesse tutto questo, e visto che aveva scelto solo tre italiani, forse ci sono gli estremi per dire che in qualche modo quell’invito rappresentava una scommessa.

“Sono stato per tre giorni al Bilderberg, per la prima volta” ha raccontato Matteo Renzi “altro che complotti e logge internazionali: un luogo di alta discussione, di confronti su intelligenza artificiale e cybersecurity, rapporto con la Cina e conquista dello spazio, futuro dell’Europa e relazioni con gli Stati Uniti”.

Non va oltre l’elenco del programma che troviamo già pubblicato sul sito del Bilderberg, d’altra parte le regole sono chiare: non è consentito riportare quanto viene detto nel corso delle riunioni.

“Purtroppo siamo sommersi da banalità e pregiudizi: se solo si potesse discutere di cose serie, anche in Italia” si lamenta sulla sua enews “e invece qui anziché parlare di intelligenza artificiale, dobbiamo confrontarci con la stupidità naturale di una leadership politica che non tocca palla su nulla, dai dossier europei all’operazione Fiat-Renault”.

Conclude poi: “tornerà prima o poi il tempo della qualità, della competenza, del merito. Nel frattempo speriamo che questi non facciano troppi danni, altro che i complotti del Bilderberg”.

Nessun complotto dunque, parola di Matteo Renzi. Di sicuro però ci sono molti segreti su questioni di indubbio interesse comunitario. Questioni importanti, se si considera che le persone più influenti del pianeta si riuniscono per discuterne, ma il contenuto di quelle discussioni deve restare segreto.

Intanto, e questo Renzi ce lo ha detto molto chiaramente, bisogna che il governo giallo-rosso elegga un presidente della Repubblica europeista, quindi l’esecutivo deve reggere almeno fino a quella data, perché se si torna a votare vince la destra sovranista, e il presidente della Repubblica finisce che lo eleggono loro.

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