pensione

La pensione provvisoria rappresenta un trattamento temporaneo erogato dall’INPS (ex INPDAP) ai dipendenti pubblici che hanno cessato il servizio in attesa che vengano completati tutti i calcoli necessari per la liquidazione definitiva. La pensione provvisoria corrisponde al 90% dell’importo dell’assegno definitivo e viene concessa per agevolare il contribuente mentre l’istituto effettua le verifiche sui contributi versati.

La distinzione fondamentale tra pensione provvisoria e definitiva risiede nella loro natura temporale: la pensione provvisoria viene erogata per un lasso di tempo ben definito, mentre quella definitiva è stabile e viene erogata per tutta la vita del beneficiario. Questo meccanismo permette di non lasciare scoperti i pensionati durante i lunghi tempi tecnici necessari per i calcoli definitivi.

Perché viene erogata la pensione provvisoria

L’erogazione della pensione provvisoria si rende necessaria quando l’INPS non dispone immediatamente di tutti i dati contributivi per calcolare l’importo definitivo spettante. I motivi principali includono:

  • Contributi degli ultimi mesi di lavoro non ancora acquisiti dal sistema informatico
  • Presenza di periodi contributivi da ricostruire o ricongiungere
  • Necessità di verificare totalizzazioni, cumuli e riscatti
  • Situazioni contributive complesse che richiedono approfondimenti
  • Richiesta di applicazione del sistema di calcolo misto (retributivo + contributivo)

Per i dipendenti pubblici ex INPDAP, il trattamento provvisorio viene determinato in relazione ai servizi risultanti dalla documentazione prodotta ovvero in possesso dell’amministrazione, purché sussistano i presupposti per il loro riconoscimento a norma di legge, da recuperare poi in sede di liquidazione della pensione definitiva.

Come funziona il sistema di calcolo

Il calcolo della pensione provvisoria avviene attraverso un doppio sistema introdotto dal 2012 per i pensionati che hanno versato almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Il doppio calcolo della pensione provvisoria avviene con sistema misto, con metodo retributivo per contributi maturati fino al 2011 e metodo contributivo per contributi versati dal primo gennaio 2012 in poi.

L’INPS confronta entrambi i risultati e applica l’importo più basso tra i due calcoli per determinare la pensione provvisoria. Successivamente, quando tutti i dati sono disponibili, procede al ricalcolo definitivo che può comportare conguagli positivi o negativi rispetto all’importo provvisorio già erogato.

Tabella: Confronto tra Pensione Provvisoria e Definitiva

CaratteristicaPensione ProvvisoriaPensione Definitiva
DurataTemporanea (6-24 mesi)Permanente (vita intera)
Importo90% del definitivo100% calcolato
Base di calcoloDati parziali disponibiliTutti i contributi verificati
Possibilità di modificaSoggetta a revisioneStabile e definitiva
ConguagliNon applicabiliPossibili (crediti/debiti)

Tempistiche per la liquidazione definitiva

I tempi per il passaggio da pensione provvisoria a definitiva variano significativamente in base alla complessità della situazione contributiva. In genere, per passare da pensione provvisoria a definitiva richiede circa 12-24 mesi, a seconda della complessità della situazione contributiva e della rapidità dell’INPS nell’ottenere tutti i dati necessari.

Solitamente, le pensioni provvisorie vengono liquidate dopo circa 60 giorni dalla presentazione della domanda, in attesa del ricomputo definitivo. Tuttavia, la situazione può variare:

  • Casi semplici: 6-12 mesi per la definizione
  • Casi complessi: fino a 24 mesi o più
  • Situazioni particolari: possibili ulteriori ritardi per raccolta documentazione

È importante sottolineare che recentemente si è registrata una riduzione dei tempi grazie all’accelerazione delle procedure informatiche e amministrative dell’INPS.

Procedura per ottenere la pensione definitiva

La trasformazione da pensione provvisoria a definitiva avviene d’ufficio da parte dell’INPS, senza necessità di presentare ulteriori domande. Tuttavia, il pensionato può adottare alcune strategie per accelerare il processo:

  1. Monitoraggio costante: verificare periodicamente lo stato della pratica tramite il fascicolo previdenziale online
  2. Fornitura documentazione: collaborare attivamente fornendo eventuale documentazione mancante
  3. Contatto diretto: utilizzare i servizi di assistenza INPS per sollecitare la definizione
  4. Supporto patronato: richiedere assistenza tramite un patronato per il monitoraggio della pratica

La comunicazione della definizione avviene attraverso l’aggiornamento del cedolino pensione e l’eventuale corresponsione di arretrati nel caso la pensione definitiva risulti superiore a quella provvisoria.

Conguagli e arretrati

Al momento della liquidazione definitiva possono verificarsi diverse situazioni economiche. Quando l’Inps sarà riuscito a verificare tutti i dati a sua disposizione, l’importo verrà ricalcolato in maniera definitiva. A questo punto l’Inps provvederà a pagare anche gli arretrati delle somme passate.

Se la pensione definitiva risulta superiore a quella provvisoria, il pensionato riceverà gli arretrati corrispondenti alla differenza per tutti i mesi in cui ha percepito l’importo ridotto. Viceversa, se la pensione definitiva dovesse risultare inferiore, l’INPS procederà al recupero delle somme erogate in eccesso, generalmente attraverso trattenute sui ratei futuri.

La gestione dei conguagli segue precise normative che tutelano il pensionato, prevedendo modalità di recupero graduali e sostenibili quando si verificano situazioni di debito verso l’istituto previdenziale.

Diritti e tutele del pensionato

Durante il periodo di corresponsione della pensione provvisoria, il pensionato mantiene tutti i diritti previdenziali e può richiedere chiarimenti sullo stato della pratica. È consigliabile contattare direttamente l’INPS (tramite il servizio online, il contact center o recandoti in una sede) per verificare lo stato della pratica.

In caso di ritardi prolungati oltre i tempi ordinari, il pensionato può attivare strumenti di tutela quali ricorsi amministrativi o legali per sollecitare la definizione della pratica. L’assistenza di patronati o consulenti previdenziali può risultare particolarmente utile per navigare le complessità burocratiche e ottenere la risoluzione tempestiva delle problematiche.

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