Euro

Aggiornamento del

L’euro è la moneta ufficiale dei paesi aderenti all’Unione Europea. Etimologicamente deriva dalle iniziali della parola Europa. Nel 1995 il Consiglio europeo di Madrid la utilizzò al posto della sigla ECU (European Currency Unit o Unità di Conto Europea), sino a quel momento utilizzata nei trattati.

Euro Storia

euro monete

Il processo di realizzazione dell’Euro, però, iniziò nel marzo del 1957 con la stipula del Trattato di Roma, che ha sancito la nascita della Comunità Economica Europea, ossia di un mercato comune in grado di accrescere il benessere economico dei paesi aderenti e di creare uno sviluppo paragonabile a quello di altre potenze economiche mondiali, come gli Stati Uniti d’America. Nel corso degli anni si sono aggiunte altre importanti tappe a questo percorso, come la creazione del Sistema Monetario Europeo (1979), il trattato sull’Unione Europea a Maastricht (1992), la scelta dei Paesi che dovevano entrare a far parte dell’ Unione Monetaria Europea (1998), l’ufficializzazione dell’euro come Moneta Ufficiale degli Stati membri dell’UEM (1999) e la sua introduzione (2002).

In particolare dal 1° gennaio del 1999 undici paesi decisero di adottare l’euro come moneta ufficiale: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. A questi, dal 1° gennaio 2001 si è aggiunta la Grecia e dal 1° gennaio 2007 la Slovenia, portando quindi il numero dei paesi aderenti a 13. Il 9 ottobre del 2002, la Commissione Europea ha stabilito l’allargamento dell’Unione Europea a Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Ungheria a partire dal 1° maggio 2004, ma per quanto riguarda l’adozione dell’euro da parte di questi stati si dovrà attendere un periodo di stabilità nei cambi e nei bilanci nazionali che possa garantire il rispetto dei parametri di Maastricht.

Anche Turchia, Romania e Bulgaria hanno richiesto alla Commissione l’ingresso all’UE. Le prossime ad adottare l’euro saranno Malta e Cipro a partire dal 1° gennaio del 2008. La divisa di eurolandia, però, non è utilizzata in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea. La Danimarca, la Svezia e il Regno Unito, ad esempio, pur essendo membri dell’Unione, possono mantenere indefinitamente le proprie valute nazionali. Per quanto riguarda, invece, il Principato di Monaco, la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano sono stati autorizzati ad utilizzare l’euro, così come Andorra, Montenegro e Kosovo.

Euro tassi di conversione

I tassi di conversione irrevocabili delle valute nazionali in euro sono: franchi belgi 40,3399, marchi tedeschi 1,95583, dracme greche 340,750, pesetas spagnole 166,386, franchi francesi 6,55957, sterline irlandesi 0,787564, lire italiane 1936,27, franchi lussemburghesi 40,3399, fiorini olandesi 2,20371, talleri sloveni 239,640, scellini austriaci 13,7603, escudos portoghesi 200,482 e marchi finlandesi 5,94573.

Il simbolo dell’euro è stato scelto dalla Commissione europea con la finalità di soddisfare tre criteri specifici: essere un simbolo distintivo dell’Europa facilmente riconoscibile; essere facile da scrivere a mano; avere un design esteticamente gradevole. La scelta finale è caduta su un simbolo ispirato alla lettera greca epsilon, risalente all’età classica, ovvero alle origini della civiltà europea. La lettera rappresenta inoltre l’iniziale della parola Europa, mentre le due linee parallele ne indicano la stabilità (particolare che si trova anche in altre importanti divise mondiali come il dollaro e lo yen).

L’abbreviazione ufficiale dell’euro è EUR. La moneta unica europea è amministrata dalla Banca Centrale Europea, con sede a Francoforte, e dal Sistema delle Banche Centrali Europee. Il primo organismo è responsabile unico delle politiche monetarie comuni, mentre coopera con il secondo per quanto riguarda il conio e la distribuzione di banconote e monete negli stati membri.

Euro monete e banconote

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© Shutterstock

Le monete e banconote di euro entrarono in circolazione il 1° gennaio del 2002. L’euro, diviso in 100 centesimi, è rappresentato da otto monete, con valori di 1, 2, 5, 10, 20, 50 centesimi e di 1 e 2 euro. Ogni moneta è caratterizzata da una faccia comune e da una faccia nazionale, specifica del paese di emissione. Sul lato comune sono rappresentate tre diverse carte geografiche dell’Europa, circondate dalle 12 stelle dell’UE mentre sull’altra faccia sono impresse immagini differenti per ciascun paese membro.

La serie delle banconote è formata, invece, da sette tagli, con raffigurazioni riguardanti stili architettonici tipici di sette periodi della storia dell’arte europea: arte classica per la banconota da 5 euro, romanica per quella da 10 euro, gotica per quella da 20 euro, rinascimentale per quella da 50 euro, barocca e rococò per quella da 100 euro, architettura del ferro e del vetro per quella da 200 euro, architettura moderna del ventesimo secolo per quella da 500 euro. I soggetti, invece, sono incentrati su tre principali elementi architettonici: finestre, portali e ponti.

Le finestre ed i portali, riprodotti sul fronte delle banconote, simboleggiano lo spirito di apertura e di cooperazione che anima i paesi europei. Sul retro di ogni banconota troviamo, invece, un ponte caratteristico di ogni epoca della storia culturale europea, a simboleggiare la comunicazione tra i popoli. Questi elementi non esistono realmente, ma rappresentano solamente lo stile architettonico o un periodo della storia europea.

Il debutto dell’euro sui mercati finanziari risale al 1° gennaio del 1999, con una quotazione pari a 1,16675 dollari. Il cambio euro/dollaro il 2 dicembre del 1999 è arrivato alla parità con il biglietto verde mentre ha toccato un massimo storico oltre gli 1,37 nella giornata del 10 luglio 2007, esattamente a 1,3787. Il minimo storico, invece, è stato raggiunto il 26 ottobre del 2000 a 0,8230. Sul forex l’euro ha assunto un ruolo dominante, al pari del dollaro, della sterlina, del franco svizzero e dello yen, quindi notevole rilevanza hanno anche i rapporti di cambio con queste valute. Grande interesse per gli investitori hanno anche le obbligazioni con indicizzazione valutaria ancorata all’euro.

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