un'immagine divisa a metà con argento a sinistra e oro a destra
Fresnillo - BorsaInside.com

La spettacolare ascesa di oro e argento ha subito un arresto improvviso. Dopo aver toccato nuovi record storici, i due metalli preziosi hanno registrato forti ribassi, interrompendo un movimento che negli ultimi mesi era diventato sempre più rapido e speculativo.

I future sull’oro sono scesi di circa 4,5%, riportandosi poco sopra i 4.340 dollari l’oncia, mentre l’argento ha vissuto una giornata decisamente più violenta, con un crollo di circa 8,7%, il peggiore dal 2021, dopo aver sfiorato brevemente quota 80 dollari l’oncia.

Margini più alti e nervosismo sui mercati

Alla base del sell-off c’è soprattutto una decisione tecnica, ma dagli effetti immediati. Il Chicago Mercantile Exchange ha infatti aumentato i requisiti di margine sui contratti future dell’argento, costringendo molti operatori fortemente indebitati a immettere nuova liquidità o a liquidare le posizioni.

Questo tipo di interventi tende a colpire in modo diretto i mercati che hanno corso troppo in poco tempo, e l’argento rientra perfettamente in questa categoria. Il risultato è stato un’ondata di vendite che ha rapidamente travolto anche l’oro, pur con intensità minore.

L’argento tra industria, AI e tensioni geopolitiche

Il contesto strutturale resta però estremamente complesso. Secondo i dati del Silver Institute, circa il 60% dell’argento mondiale viene utilizzato in applicazioni industriali. Non si tratta quindi solo di un bene rifugio o speculativo, ma di una materia prima chiave per l’economia moderna.

L’argento è il miglior conduttore elettrico tra tutti i metalli ed è fondamentale per:

  • pannelli solari
  • schede dei server nei data center
  • veicoli elettrici
  • elettronica avanzata e dispositivi di calcolo

Come ha spiegato Michael DiRienzo, presidente e amministratore delegato del Silver Institute, l’argento è “utilizzato praticamente in tutto ciò che ha un interruttore di accensione”.

A complicare ulteriormente il quadro ci sono le prospettive legate alla Cina, terzo produttore mondiale di argento, che potrebbe limitare le esportazioni a partire da gennaio, proprio mentre la domanda cresce per alimentare l’espansione dell’intelligenza artificiale.

L’intervento di Elon Musk e l’allarme sui prezzi

Nel fine settimana è intervenuto anche Elon Musk, commentando su X l’impennata dei prezzi dell’argento con una frase che ha fatto rapidamente il giro dei mercati: “Non è una buona cosa. L’argento è necessario in molti processi industriali.”

Un’affermazione che riflette una preoccupazione concreta: prezzi troppo elevati rischiano di rallentare settori chiave, dall’energia rinnovabile all’high-tech, aumentando i costi lungo tutta la catena produttiva.

Un anno eccezionale per i metalli preziosi

Nonostante il brusco storno, il bilancio dell’anno resta straordinario. L’oro segna ancora un progresso di circa 67% da inizio anno, sostenuto dagli acquisti delle banche centrali e da un dollaro più debole.

L’argento, però, è stato il vero protagonista, con un rialzo che aveva raggiunto quasi il 150%, grazie a un mercato molto più piccolo e quindi più sensibile agli squilibri tra domanda e offerta. Anche rame e platino hanno toccato nuovi record nel corso dell’anno, confermando un trend rialzista diffuso sulle materie prime.

Il monito degli analisti: attenzione agli eccessi

Non tutti, però, erano convinti che la corsa potesse continuare senza scosse. Bloomberg Intelligence ha recentemente richiamato l’attenzione su un precedente storico inquietante.

Mike McGlone, senior commodity strategist, ha ricordato che l’ultima volta che oro e argento salirono con questa velocità fu nel 1979, con un picco nel 1980 seguito da un crollo violento. Il suo avvertimento è chiaro: quando i prezzi diventano così “tirati”, la gestione del rischio diventa fondamentale.

Per molti investitori di lungo periodo, il messaggio è semplice ma spesso ignorato nei momenti di euforia: prendere profitto non è un errore, soprattutto dopo rialzi di questa portata.

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