I ministri delle finanze dell’Unione Europea stanno preparando un intervento destinato a segnare una svolta nella regolamentazione bancaria del blocco. Durante l’imminente riunione Ecofin, i governi proporranno un piano per rivedere, semplificare e, dove necessario, eliminare parti rilevanti dell’attuale architettura normativa che regola il settore finanziario europeo.
Secondo le anticipazioni, l’obiettivo è spingere la Commissione europea a elaborare pacchetti di semplificazione ambiziosi, una risposta diretta alle pressioni esercitate dall’industria bancaria, da tempo critica verso l’eccessiva complessità delle regole introdotte dopo la crisi del 2008 e il successivo collasso del debito sovrano nell’Eurozona.
Banche europee in allarme: “Troppa burocrazia rispetto ai concorrenti”
Le banche del continente lamentano da anni che l’apparato regolatorio europeo è diventato più pesante e più esteso rispetto a quello degli Stati Uniti o del Canada. Secondo un documento diffuso recentemente agli Stati membri, il settore sottolinea che l’UE conta quasi 9.000 pagine di norme prudenziali, un volume triplo rispetto ai principali concorrenti del Nord America.
Il confronto con gli USA è particolarmente acceso. Con l’amministrazione di Donald Trump orientata a un allentamento significativo delle regole, e con il Regno Unito impegnato in una revisione post-Brexit volta a rendere più competitivo il proprio sistema, le banche europee temono di rimanere intrappolate in un quadro che penalizza crescita e competitività.
Richiesta di revisione dei poteri delle autorità di vigilanza
Nel progetto di conclusioni che i ministri dovrebbero approvare, si suggerisce di valutare modifiche ai mandati delle principali autorità di vigilanza europee, tra cui:
- Autorità bancaria europea (EBA)
- Meccanismo di vigilanza unico della BCE (SSM)
- Autorità dei mercati finanziari (ESMA)
Le modifiche avrebbero lo scopo di garantire maggiore trasparenza, responsabilità e un chiaro impegno alla riduzione degli oneri burocratici per gli operatori del settore.
Le stesse autorità dovranno inoltre effettuare una ricognizione dell’intero quadro normativo esistente per identificare regole obsolete, ripetitive o eccessivamente onerose.
“Semplificare non significa deregolamentare”
Ecofin intende ribadire che alleggerire il quadro normativo non dovrà tradursi in un indebolimento della stabilità finanziaria. Tuttavia, i ministri riconosceranno che l’attuale massa di regolamenti è diventata più complessa di quanto necessario, con effetti negativi su imprese, piccole e medie aziende e pubbliche amministrazioni.
Attesa per le raccomandazioni della BCE
La riunione sarà preceduta dalla pubblicazione delle raccomandazioni di una task force della Banca Centrale Europea, incaricata di individuare modi per semplificare l’impalcatura normativa. Le banche non si aspettano un allentamento diretto dei requisiti patrimoniali, ma piuttosto interventi di razionalizzazione, come l’unificazione dei diversi buffer di capitale.
Le richieste del settore: crescita e competitividade al centro
In un documento indirizzato ai governi dell’UE, gli istituti di credito hanno elencato dieci proposte prioritarie per allentare la pressione normativa. Tra queste, una richiesta emerge con particolare forza: assegnare al braccio di vigilanza della BCE un mandato aggiuntivo che includa la promozione della crescita economica e della competitività dell’UE, sulla scia di quanto accaduto recentemente nel Regno Unito.
Molti dirigenti bancari ritengono che gli organismi di vigilanza europei siano troppo restii a ridurre gli obblighi regolatori e sperano che una revisione del mandato possa rendere la supervisione più equilibrata e più responsabile.
Come ha dichiarato un alto dirigente di una banca europea, la vigilanza della BCE “ha sempre mantenuto un orientamento molto rigido verso requisiti di capitale più elevati; un cambiamento di mandato potrebbe garantire maggiore responsabilità e un approccio più aperto”.
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