
Con l’imminente arrivo della WWDC 2025, Apple si prepara a rivoluzionare il modo in cui identifica i suoi sistemi operativi: niente più nomi legati all’ordine di uscita, ma un approccio basato sugli anni, per rendere più chiara la comprensione delle versioni sia per gli utenti che per gli sviluppatori. Una delle novità più curiose è che macOS prenderà il nome di “Tahoe”, in onore del famoso lago californiano, sottolineando un profondo rinnovamento grafico dell’interfaccia.
Il design sarà il protagonista della WWDC 2025
Secondo il noto giornalista Mark Gurman, il focus della conferenza sarà tutto sul design, con un passaggio da interfacce minimali a uno stile più traslucido e ispirato a visionOS, già visto nei visori Apple Vision Pro. L’obiettivo? Dare nuova vita visiva ai sistemi operativi della Mela e rendere l’esperienza utente più immersiva e moderna.
Ma se ti aspettavi una rivoluzione nell’intelligenza artificiale targata Apple, preparati a rimanere deluso.
Apple Intelligence rimandata (di nuovo)
Nonostante la corsa sfrenata di Google (Gemini) e OpenAI (ChatGPT) verso l’integrazione AI nei loro ecosistemi, Apple sembra ancora riluttante a spingere davvero sull’acceleratore. Le fonti interne indicano che non ci saranno annunci eclatanti sul fronte AI alla WWDC 2025, con Apple Intelligence destinata a rimanere sullo sfondo per quest’anno.
L’attesissima Siri Personalizzata è stata rinviata al 2026, mentre i modelli AI locali presenti nei dispositivi composti da soli 3 miliardi di parametri – restano limitati rispetto ai colossi del cloud.
Cosa Apple farà davvero con l’AI (ma in sordina)
Non tutto, però, è stato messo in pausa. Apple aprirà i suoi modelli di intelligenza artificiale on-device agli sviluppatori di terze parti, permettendo loro di sfruttarli per funzionalità come:
- Riassunti intelligenti
- Correzione automatica evoluta
- Elaborazioni di contenuti contestuali dentro le app
Un passo utile, ma ancora molto distante da ciò che oggi è possibile con Gemini su Android o con ChatGPT-4o.
Una corsa contro il tempo
Apple è consapevole di essere in ritardo nella corsa all’AI, con concorrenti come Samsung già pronti a mostrare nuove funzioni basate su Perplexity AI nella serie Galaxy S26. La pressione per colmare il divario cresce, ma per ora la Mela sembra concentrarsi su cosmesi digitale più che su rivoluzioni intelligenti.
Apple potrebbe riservare qualche piccola sorpresa, ma è sempre più chiaro che il 2025 sarà l’anno del design, non dell’intelligenza artificiale. Gli utenti che speravano in una Siri trasformata o in un ecosistema AI al pari di Google resteranno probabilmente in attesa ancora per mesi, se non anni.
WWDC 2025 sarà quindi una svolta estetica, ma non (ancora) intelligente.
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